Vendetta araba (Italian Edition) by Kim Lawrence

autore:Kim Lawrence [Lawrence, Kim]
La lingua: ita
Format: epub
Amazon: B00O887I6Y
editore: HarperCollins Italia
pubblicato: 2014-10-10T00:00:00+00:00

7

«Il mio staff dice che lei non ha mangiato nulla.»

Prue, seduta in poltrona a tamponarsi i capelli bagnati con un asciugamano, si raddrizzò di scatto.

Guardò lui, poi la porta chiusa.

«Cosa ci fa qui? Da dove è entrato?» gli chiese sbigottita.

«C'è una porta comunicante tra questa stanza e la mia camera da letto.»

«Molto comodo» ribatté lei con voce strozzata e furiosa.

Lui parve lievemente sorpreso dalla sua reazione. «Sono certo che lo sia stato in passato.»

«Posso immaginarlo» replicò Prue a denti stretti, cercando con tutte le forze di non farlo. Si scostò una ciocca umida dalla guancia e serrò gli occhi per un istante per scacciare l'immagine di come sarebbe stato svegliarsi tra lenzuola di seta con accanto quell'uomo con gli occhi azzurri e il corpo di un dio greco.

«Voglio un'altra stanza» disse, fissandolo con uno sguardo carico di gelido sdegno.

«Non sarà necessario.»

«Sarò io a giudicarlo. Crede davvero che potrei dormire in quel letto sapendo che qualcuno può entrare da un momento all'altro?» ribatté lei acida.

«Non qualcuno, solo io.»

«Questo sì che mi fa sentire molto meglio!»

La sua frecciatina provocò in lui un sorriso incredibilmente attraente.

Prue sentì uno spasmo allo stomaco e abbassò in fretta lo sguardo.

«Lei non dormirà in quel letto» disse Karim.

Quell'osservazione riportò l'attenzione di Prue sul suo viso.

Si accorse di aver trattenuto il respiro.

Se Karim avesse avuto la faccia tosta di dire che avrebbe dormito nel suo, gli avrebbe dato una bella lezione.

«Perché lei e Suzan partirete tra due ore. Prima d'allora, mi aspetto che lei consumi un pasto regolare.»

«Non ho fame.»

Il senso di delusione che provò fu del tutto ridicolo. C'era da pensare che volesse essere invitata nel letto di Karim?

«Ho conosciuto donne che vivevano di foglie di lattuga e strani frullati, ma lei non ha il fisico di una donna in grado di resistere a certe privazioni.»

Prue non credeva alle proprie orecchie. «Mi sta dicendo che sono grassa?»

I suoi occhi elettrici scivolarono con lenta, studiata insolenza sulle sue curve incredibilmente femminili. Quando furono ritornati sul suo viso, le guance di Prue bruciavano di umiliazione, ma lei aveva sollevato il mento in segno di sfida.

«No, non grassa, direi prosperosa. Ma, semantica a parte, lei non si lascerà morire di fame mentre è sotto la mia protezione» concluse lui categorico.

«La sua protezione?» urlò lei. «Già, certo, perché il rapimento e il ricatto sono segnali essenziali di un comportamento protettivo.»

«Risparmi queste interpretazioni drammatiche per chi è in grado di apprezzarle» le consigliò.

Nonostante il tono di scherno, Karim era fastidiosamente consapevole di non essere immune al fascino di quella donna. Il che forse lo indusse ad aggiungere ancora più freddamente: «Non sia tragica, Prudence Smith. Se ha intenzione di inscenare uno sciopero della fame, se lo risparmi. Lei mangerà, a costo di doverla imboccarla a forza io stesso. E non si sogni di comportarsi in maniera altrettanto sciocca a Zafsid mentre io non ci sarò. Mi faranno un resoconto dettagliato di quanto accadrà durante la mia assenza».

Tutta la belligeranza scomparve dal viso di Prue in un istante.

«Lei non viene con noi?»

Era consapevole che, da un certo punto di vista, questa notizia avrebbe dovuto darle sollievo ma così non fu.

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