Via libera by Lorenzo Scano

Via libera by Lorenzo Scano

autore:Lorenzo Scano [Scano, Lorenzo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI


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La notizia è in apertura del tg regionale dell’ora di pranzo. Cagliari come il far west: pregiudicato armato di pistola tenta la rapina in un bar di Genneruxi, il titolare si difende sparando e lo uccide.

«Fattu beni» commenta, pulendo dei bicchieri, il proprietario dell’anonimo bar del centro in cui Davide è andato a rifugiarsi.

«Vedi che non lo fa più» ridacchia un signore sulla sessantina in tuta del Cagliari Calcio, che sorseggia un’Ichnusa da 66 al bancone.

«Balla ca’ no» gli fa eco un terzo cliente, anche lui sessantenne, senza nemmeno alzare la testa dalla copia dell’“Unione Sarda” che sta sfogliando.

Seduto in un angolo, al tavolino più appartato del locale, Davide si trattiene dall’alzarsi e spaccare la testa con una sedia a una di quelle tre mummie e continua a mangiucchiare il suo toast fingendo che quei commenti non lo riguardino.

«Lo avete sentito nei titoli» riprende la giornalista in studio, mentre l’uomo dietro il bancone alza il volume della tv e dice agli amici di stare zitti. «Questa mattina, intorno alle sette, un uomo armato di pistola ha fatto irruzione in un bar di via Lione, nel quartiere di Genneruxi, a Cagliari, e ha intimato al titolare di consegnargli ciò che aveva in cassa. L’uomo, di sessantasette anni, ha finto di obbedire alle minacce del rapinatore e ha estratto una pistola da sotto il bancone, con la quale ha sparato tre colpi. L’aggressore, un pregiudicato del CEP, è morto prima dell’arrivo dei soccorsi. I dettagli nel servizio di Mariangela Lampis.»

Mentre la scena del crimine viene inquadrata da diverse angolazioni, l’inviata racconta di come per Antonello Pirastu, sessantasette anni, titolare di uno storico bar del quartiere, quella mattina sia cominciata come le altre, alzando, alle sei, la saracinesca del locale che da quasi quarant’anni manda avanti insieme alla moglie Severina. Un’ora dopo l’apertura, intorno alle sette, un uomo con il volto coperto da una sciarpa nera e dal cappuccio di una felpa dello stesso colore, armato di pistola, fa irruzione nel bar e ordina a marito e moglie di consegnare quello che c’è in cassa e nei portafogli di entrambi.

«Diceva parole senza senso» racconta il signor Pirastu, già vittima di rapina a mano armata nel 2016. «Tipo… Ve lo faccio vedere io, ve lo faccio vedere… Vi faccio vedere chi sono… Cose così. Era di sicuro sotto l’effetto di qualche sostanza, cosa che mi ha messo ancora più in allarme per la mia incolumità e per quella di mia moglie.»

Da qui, riprende a raccontare la voce fuori campo della Lampis, la reazione, fortunatamente fulminea, del titolare, che ha messo mano a una pistola regolarmente registrata per difesa personale da sotto la cassa e ha aperto il fuoco contro il rapinatore. Tre colpi in tutto, due dei quali hanno centrato l’uomo al petto, e un terzo alla schiena. La vittima…

«Ta’ peccau!» commenta ironico l’uomo dietro al bancone, continuando a pulire bicchieri e tazzine. Che peccato.

«E mo gli è passata la voglia, o no?» sghignazza quello in tuta del Cagliari Calcio, sarcastico.

«Eja, po’ sempri» gli risponde quello che sta sfogliando il giornale.



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