Viaggi di Ali Bey el-Abbassi in Africa ed in Asia, v. 1 by Ali Bey el-Abbassi

Viaggi di Ali Bey el-Abbassi in Africa ed in Asia, v. 1 by Ali Bey el-Abbassi

autore:Ali Bey el-Abbassi [el-Abbassi, Ali Bey]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2014-12-13T23:00:00+00:00


CAPITOLO IX.

Religione. — Storia del profeta. — De' suoi successori.

Gli scrittori di tutte le nazioni hanno parlato della religione musulmana, e del nostro profeta. Le buone o cattive sorgenti, da cui ognuno attinse i suoi materiali, ed il passaggio di questi a traverso de' pregiudizi, delle passioni, dell'entusiasmo, e dirò ancora della filosofia, hanno più o meno travisati i loro racconti. Se io non iscrivessi che pei musulmani, sopprimerei questo articolo; ma siccome nelle mie occupazioni mi sono sempre proposto l'istruzione di tutti gli uomini, qualunque sia la nazione ed il culto a cui appartengono, ho creduto necessario, pubblicando la descrizione de' paesi soggetti all'Islamismo, di risparmiare al lettore l'incomodo di cercare in altri libri la storia di questa religione e quella del suo legislatore, che si trasse dietro la quinta parte degli abitanti del globo.

Il grand'uomo Mouhhammed nacque alla Mecca il 10 del mese Rabiul-aoüal dell'anno 6163 del mondo, secondo la nostra cronologia musulmana, o dell'anno 578 dalla nascita di Gesù Cristo.

Rimasto orfano in tenera età, fu allevato da uno de' suoi zii. La sua buona condotta gli guadagnò la stima de' suoi concittadini, e gli procurò impiego nella casa della ricca vedova Kadijé, che, invaghitasi di così interessante giovane, lo fece bentosto suo sposo.

Mouhhammed commerciava come gli altri Arabi, vale a dire viaggiando alla testa dei suoi cammelli, e de' suoi domestici. Questo genere di vita gli diede opportunità di conoscere le varie nazioni che confinavano col suo paese. Fornito di grandi talenti, e di sicuro giudizio, si procurò ne' suoi viaggi periodici quelle nozioni, che meditate poi negl'intervalli di riposo, lo resero capace di concepire grandissimi disegni.

Il primo foglio del Kour'ann comparve nell'anno quarantesimo della sua età. Gli fu recato dall'angelo del Signore? L'assicurano i Musulmani; lo negheranno coloro che professano altre religioni. Fu un concepimento del suo genio? I fedeli credenti diranno di nò; gl'infedeli di sì. Ma non entra nella natura di quest'opera una tale quistione.

Il grand'uomo elevato al rango di profeta non confidò che alle persone più care le prime sue rivelazioni, e gli credettero sulla sua parola. Le comunicò in appresso in una adunanza de' principali individui della sua tribù che era quella dei Kourèish, la più illustre della Mecca. La grazia della fede non fu sventuratamente accordata a tutti, e vi è una divisione tra i suoi più prossimi parenti.

I Mekkaovis, o Mecchesi erano idolatri, onde l'uomo che loro presentava le sublimi idee d'un Dio unico eterno, immenso, onnipossente, finalmente una causa unica di un'opera disposta sopra un piano d'un'ammirabile armonia, quest'uomo doveva necessariamente guadagnarsi molti partigiani. Ma altronde il tempio della Mecca, detto Kaàba, era pieno di idoli, a cui le vicine nazioni venivano ad arrecare le loro offerte che naturalmente erano la più ricca e miglior parte del patrimonio dei Koureis preti o ministri della Kaiba, e perciò questi avevano ragione di temere che la caduta degli idoli non distruggesse il loro credito e le loro ricchezze. Era dunque questa tribù più d'ogni altra interessata a conservare l'antico culto, e doveva naturalmente opporsi a chiunque tentasse di abbatterlo.



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