Vita da matrigna by Samantha Vitali

autore:Samantha Vitali [Vitali, Samantha]
La lingua: ita
Format: epub
editore: SPERLING & KUPFER
pubblicato: 2023-10-17T12:00:00+00:00

Lasciandosi sopraffare dal senso di colpa, tutto questo mondo fatto di affiancamento e presenza costante, insito nelle regole (utili ad arginare e a dare il senso del limite, favorendo l’impegno che un genitore spende nel tempo con il proprio figlio), purtroppo viene perduto, in virtù di un continuo accondiscendere che alla fine non accontenta nessuno.

Dopo la separazione, specialmente il padre (che più di tutti è colui che generalmente perde il quotidiano con i propri figli, potendoli vedere di meno rispetto alla madre), credendo di avvantaggiare i figli percepiti come più fragili non ponendo troppi limiti e divieti, di fatto si sottrae a un impegno invece altrettanto utile e importante, facendo sperimentare ai ragazzi, oltre alla mancanza del rapporto giornaliero (nell’alternanza dei giorni di visita), anche la perdita della figura genitoriale che rappresenta l’autorità, necessaria a fare da viatico per l’accesso alla scoperta del mondo. Così facendo, inoltre, viene a mancare quell’elemento di triangolazione che aiuta il figlio a individuarsi rispetto alla propria madre tagliando, metaforicamente, il cordone ombelicale, per crescere e andare verso la realtà futura che lo attende.

Nel tempo mi sono resa conto che anche mio marito verso i suoi figli grandi aveva un atteggiamento di eccessiva tutela, quasi li sentisse come troppo fragili per sopportare un rimprovero, privandoli però, come detto, di quel tutoring alla vita tanto importante per crescere. Su questo fatto (forse l’unico) io e la sua ex moglie ci siamo sempre trovate d’accordo. Ricordo le tantissime volte in cui lo chiamava chiedendogli disperatamente un aiuto nel mettere un limite al comportamento dei ragazzi. Se tra matrigne ed ex mogli esistesse una qualche forma di alleanza, pensate a quanti problemi si risolverebbero prima! Purtroppo, sappiamo che ciò è pressoché impossibile, se non in alcuni casi fortunati.

Faccio presente che con lo stesso padre, senza l’elemento «senso di colpa» di mezzo, questa situazione non si è mai verificata con i figli piccoli (quelli avuti insieme a me), con i quali il rapporto è quotidiano e le sgridate all’occorrenza pure, per qualunque marachella o per far rispettare le regole di casa, come è naturale in questi casi.

Purtroppo, la mancanza di consapevolezza rispetto alle emozioni sommerse che alimentano tali comportamenti, unita a una forma distorta della protezione insita nel ruolo paterno, crea un circolo vizioso disfunzionale molto difficile da spezzare.

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