Volevo essere Freddie Mercury by Massimiliano Parente

Volevo essere Freddie Mercury by Massimiliano Parente

autore:Massimiliano Parente [Parente, Massimiliano, Bignami, Giulia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: La nave di Teseo
pubblicato: 2023-03-17T23:00:00+00:00


Ho giusto un pochino di tempo per risponderti durante la pausa pranzo. Sto facendo un tour dei laboratori di questo centro di ricerca svizzero e sono tutti svizzeri precisi come degli orologi svizzeri e non mi lasciano praticamente neanche il tempo di controllare il telefono. Perciò sarò telegrafica, anche se non ho mai visto un telegrafo. (E non ricordo neanche troppo bene un fax o un floppy disk o uno di quei telefoni dove bisognava girare il dito e so che la cosa ti turba, ma non ci posso fare niente e sto già divagando.) Più che altro stamattina mi era venuta in mente una citazione perfetta di Freddie, te la volevo proprio scrivere, ma adesso non me la ricordo. (Com’era quella storia che nessuno sa come funziona la memoria e allora si pensa che siano delle modificazioni delle sinapsi, ma poi sono arrivate le planarie, dei vermetti che anche se li dividi poi ricrescono più belli di prima e si ricordano comunque tutto a livello molecolare? Sto ancora divagando ed è inutile, tanto sono certa che il tuo amico neuroscienziato scriverà un saggio in merito. Immagino già il titolo: I pensieri della planaria senza testa.)

Giacchetta. ’Sta cazzo di giacchetta. Hai speso un casino di soldi solo per deprimerti? Non mi pare il caso. L’essenzialismo ha funzionato prima e può continuare a farlo, basta che tu ci creda, che è più o meno come funziona l’acqua di Lourdes.

Romanzo. Mettiti a scrivere e non rompere le palle.

Rudi. Sì, intervista fatta, te l’ho mandata tradotta, sì, videochiamata insieme, dove tu non parlavi neanche lontanamente inglese, cioè forse tu pensavi di dire cose sensate, ma non si capiva niente.

Roma. Sì, Rudi è a Roma, mi ha detto che vi sareste incontrati da qualche parte in centro. Non vi siete ancora visti? Non vorrai mica lasciare il regista dei Queen a girovagare per Roma senza neanche avergli detto dove abiti o dove incontrarvi. Almeno vedi di invitarlo fuori a cena in un bel posto in centro, o magari al Caffè delle Arti, insomma non farlo venire a casa tua per poi ordinare le tagliatelle cacio e pepe su Glovo. Faresti veramente brutta figura. Ed evita anche di trascinarlo in giro a orari improponibili. Con me te lo puoi permettere, come quando mi hai portata a mangiare la pizza alle quattro del mattino in piazza di Spagna, ma io sono io e non sono Rudi, quindi niente passeggiata notturna, mi raccomando. Tieni anche conto che Rudi è uno supersalutista, tipo corre non so quanti chilometri tutti i giorni, quindi forse potresti portarlo a Villa Ada: sono sicura che riuscirà ad apprezzare la natura più di quanto ci riesca tu. Che è facile.

Peter. In questo posto che è tutto un bunker di labirinti, dove praticamente il telefono non prende mai, mi è arrivata una sola chiamata, ti lascio indovinare il mio entusiasmo. Vabbè, per farla breve, la chiamata è iniziata così:

Io: “Pronto?”

Peter: “Stavo attraversando una siepe di gelsomini a Palermo e ho pensato a te.



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