Zweig Stefan - 1937 - Il candelabro sepolto by Zweig Stefan

Zweig Stefan - 1937 - Il candelabro sepolto by Zweig Stefan

autore:Zweig Stefan [Zweig Stefan]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Historical, Classics
ISBN: 9788857215365
editore: Skira
pubblicato: 2013-01-01T23:00:00+00:00


Il capo della comunità tacque fra un vasto silenzio intimorito. Tutti stavano a testa china. Dov'era il miracolo? Come potevano giungere alla svolta del loro destino, se l'imperatore chiudeva l'orecchio e la mente dinanzi all'inviato di Dio? Ma la voce del capo della comunità si fece più chiara mentre proseguiva il suo dire: "Tuttavia, consolante e meraviglioso è sperimentare sempre e sempre che al Signore nulla è impossibile. Quando penetrai con il cuore oppresso in questa casa, mi si fece incontro un membro della comunità, l'orafo Zaccaria, uomo pio e giusto, e m'informò che il desiderio dei nostri fratelli di Roma era esaudito. Mentre noi discutevamo e ci agitavamo senza costrutto, egli ha operato in silenzio, e quel che appariva impossibile ai più saggi, egli l'ha compiuto in segreto. Parla, Zaccaria, e riferisci". Da una delle ultime file s'alzò un uomo piccolo, gracile e gobbo, intimidito e confuso da tutti quegli sguardi curiosi. Abbassò la fronte per nascondere il suo rossore, poiché, da quel solitario artefice ch'egli era, laborioso e quieto, aveva paura di parlare e di essere ascoltato.

Tossicchiò più volte, ma la sua voce rimase sottile come quella di un bimbo. "Non lodarmi, Rabbi", sussurrò, "il merito non è mio. Dio ha appianato ogni cosa. Da trent'anni il tesoriere di corte mi protegge, da trent'anni lavoro per lui ogni giorno, e quando, tempo fa, il popolo insorse contro l'imperatore e saccheggiò e arse le case dei cortigiani, io per tre giorni tenni colui celato in casa mia, con la moglie e il figlio, finché il pericolo non fu scomparso. Ero sicuro quindi che mi avrebbe accontentato in ogni preghiera, però ancora non gliene avevo rivolta alcuna. Ma ora, quando appresi che Beniamino stava per giungere, lo pregai per la prima volta di rendermi servizio, ed egli si recò dall'imperatore e lo avvertì che un grande, misterioso messaggio stava per giungere d'oltremare. E Dio ha ispirato potere alle sue parole, e l'imperatore l'ha ascoltato. Domani Beniamino e il capo della comunità saranno ammessi nella Chalkè, la sala delle udienze imperiali."

Quieto e modesto Zaccaria tornò a sedere. Tutti tacevano e trepidavano. Questo era già un miracolo senza precedenti, che un ebreo potesse essere ammesso al cospetto dell'Inaccessibile. Le loro anime tremavano, i loro cuori s'allargavano e il messaggio di grazia sorvolava il loro commosso silenzio. Ma Beniamino gemette come se gli avessero inferto una ferita: "Mio Dio, mio Dio! Quale compito mi imponete! Il mio cuore è affranto e io non parlo la lingua straniera. Come posso comparire davanti all'imperatore e perché proprio io? Io fui chiamato per testimoniare, per vedere il candelabro, non per ghermirlo e conquistarlo lottando. Non scegliete me! Un altro parli all'imperatore. Io sono troppo vecchio, troppo debole!". Tutti rimasero sgomenti. Un miracolo stava per accadere e il predestinato si rifiutava di compierlo. Ma mentre essi riflettevano scoraggiati sul modo di convincere l'irresoluto, Zaccaria si levò di nuovo quietamente dal suo posto. La sua voce adesso era trasformata, ferma e decisa. "No, tu devi andare e tu solo.



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