[#1] L'ombra della verità by Karin Slaughter

[#1] L'ombra della verità by Karin Slaughter

autore:Karin Slaughter [Slaughter, Karin]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Mystery & Detective, General
ISBN: 9788866880257
Google: qz1EAwAAQBAJ
editore: Fanucci Editore
pubblicato: 2014-02-04T08:27:20.816000+00:00


24

08:56

John era stato costretto a liberarsi delle scarpe. Era piuttosto sicuro di non aver lasciato impronte sulla scena, ma non voleva correre rischi. Quando era tornato alla pensione, aveva inciso le suole con un coltello da cucina, alterandone il disegno. Era poi salito su un autobus, pagando in contanti in modo da non lasciare tracce sul suo abbonamento e si era diretto verso Cobb Parkway, fino a Marietta. Lì si era fatto un giro, strusciando i piedi sull’asfalto caldo per consumare ancora un po’ le suole.

Da Target aveva acquistato un nuovo paio di scarpe da ginnastica da ventisei dollari che non poteva permettersi, poi aveva buttato le vecchie scarpe in un secchione dietro a un ristorante cinese. Lo stomaco si era messo a brontolare agli odori provenienti dalla cucina. Ventisei dollari. Avrebbe potuto pagarsi un buon pasto, avere il bicchiere sempre pieno di tè freddo, chiacchierare con la cameriera del tempo impazzito.

Ma tutto il tè del mondo era niente di fronte all’eventualità di tornare in carcere.

Dio, in che cazzo di casino si trovava. Tremò al pensiero della sensazione della lingua di quella ragazza quando l’aveva stretta tra il pollice e l’indice. Anche attraverso il guanto di lattice, ne aveva avvertito la consistenza, il calore. John si portò una mano alla bocca, cercando di non vomitare. Era innocente, una ragazzina troppo curiosa, troppo facilmente influenzabile.

L’unica consolazione di John era il pensiero della faccia di Michael Ormewood quando, cercando in garage il materiale pornografico che teneva in fondo alla sua cassetta degli attrezzi, avrebbe trovato il suo fedele coltello accanto alla lingua della ragazza.

«Shelley!» gridò Art. John balzò in piedi. Era stato diverso tempo in ginocchio accanto a una berlina, a staccare gli insetti spiaccicati sul cofano.

«Signore?»

«Visite.» Art fece cenno con il capo verso il retro. «Sta’ sicuro che dovrai recuperare.»

John rimase pietrificato. Visite. Nessuno andava mai a fargli visita. Non conosceva nessuno.

«Ehi, ehi» borbottò Ray-Ray. Avevano stipulato una tregua dall’incidente della prostituta.

«Sì?»

«È una ragazza.» Quindi non era uno sbirro.

Una ragazza, pensò John, mentre il cervello lavorava. L’unica ragazza che conosceva era Robin.

«Grazie, amico» disse a Ray-Ray, infilandosi la camicia nei pantaloni mentre si dirigeva verso il retro dell’autolavaggio. Timbrando il cartellino, John colse il suo riflesso nello specchio sopra all’orologio. Nonostante l’aria gelida, il sudore gli aveva incollato i capelli sulla testa. Cristo, probabilmente non aveva un buon odore.

John si passò una mano tra i capelli mentre apriva la porta. La ragazza non era Robin, in realtà la ragazza non era esattamente una ragazza. Era una donna. Era Joyce.

Si sentì più nervoso di quanto sarebbe stato se si fosse trovato davanti la prostituta, e si vergognò per i suoi abiti scadenti. Joyce portava una bella giacca e un paio di pantaloni che di sicuro non aveva comprato in un discount. Il sole metteva in risalto i riflessi ramati dei suoi capelli, e lui si domandò se fossero meche o il suo colore naturale. Si ricordò di come il viso di Joyce si induriva quando era arrabbiata con lui, del sorriso sulle



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