16 marzo 1978 by Bianconi Giovanni

autore:Bianconi, Giovanni [Bianconi, Giovanni]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Terrorismo
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2019-05-02T16:00:00+00:00

Percorsi interrotti

Di lì a un mese tutto sarà compiuto, senza che l’intervento di alcuno abbia prodotto gli effetti sperati. Né da parte di Paolo VI – il quale, piegato dal dolore e dalla malattia di cui morirà in agosto, sarà costretto a celebrare le esequie di Stato senza bara e senza familiari, con la drammatica preghiera rivolta al «Signore della vita e della morte che non ha esaudito la nostra supplica per la incolumità di Aldo Moro» –, né dei politici che proveranno a rompere il fronte dell’immobilismo.

A poche ore dalla strage, però, sono tutti compatti nel negare anche la più piccola forma di cedimento al ricatto brigatista. Nei palazzi della politica si susseguono le dichiarazioni che respingono ogni forma di trattativa, sia pure ancora solo immaginata.

Dopo il discorso alla Camera Andreotti s’è spostato al Senato, per ripetere le dichiarazioni programmatiche e chiedere il voto di fiducia. L’ha preceduto un breve discorso del presidente dell’assemblea, Amintore Fanfani, secondo il quale «agli attacchi che si rinnovano al sistema democratico dobbiamo far fronte reiterando la condanna più ferma di essi, sottolineando la necessità di un’assidua, penetrante opera di prevenzione che rassicuri tutti i cittadini, di un’azione efficace che difenda l’ordine ed esiga il rispetto delle leggi».

A palazzo Madama c’è pure il senatore a vita Pietro Nenni, 87 anni, arrivato dopo aver saputo dell’attentato di via Fani, nonostante la salute malferma.

«In un momento così difficile è necessaria anche la mia presenza», ha detto a chi l’ha incontrato121.

Poco dopo mezzogiorno s’è sentito male, l’hanno accompagnato nell’ufficio del capogruppo socialista dov’è arrivato un medico per curarlo. È solo un malore passeggero, a Nenni basta distendersi su un divano per rimettersi in sesto122.

Capo del Psi ai tempi del primo centrosinistra, vicepresidente del Consiglio nei governi guidati da Moro fra il 1963 e il 1968, è stato uno dei protagonisti della «seconda fase» del percorso intrapreso dal presidente democristiano. Che ora, al momento di avviare la terza, è stato bruscamente interrotto dal fuoco brigatista.

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