Alla mia Sinistra by Federico Rampini

Alla mia Sinistra by Federico Rampini

autore:Federico Rampini
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2013-07-29T16:00:00+00:00


Uno dei luoghi deputati a trasmettere il nuovo Verbo della destra nel resto del mondo è la Trilaterale, un «club» creato dall’establishment americano per riunire l’élite politica ed economica delle nazioni alleate e promuovere convergenze tra Stati Uniti, Europa e Giappone (cioè i «tre lati» della geopolitica capitalistica che in quegli anni si confrontano con il Blocco sovietico). Un caposaldo nell’elaborazione della Trilaterale è il saggio La crisi della democrazia. Rapporto sulla governabilità delle democrazie, firmato nel 1975 da Samuel Huntington, Michel Crozier e Joji Watanuki. In quel rapporto si teorizza che le democrazie sono vittime di un «sovraccarico»: troppi attori sociali esprimono bisogni che vorrebbero veder soddisfatti dallo Stato, e nell’impossibilità di rispondere a questo eccesso di domanda i governi danno uno spettacolo d’impotenza che corrode la loro autorità. La via di fuga da questo rischio di collasso la interpreta meglio di chiunque altro Ronald Reagan, con uno slogan alla portata di tutti: «Lo Stato non è la soluzione ai nostri problemi, lo Stato è il problema»; è un motto rivoluzionario, un programma di demolizione del Welfare, l’inizio di una guerra senza tregua. Arrivato alla Casa Bianca, mentre la sua «consorte ideologica» Margaret Thatcher lo ha preceduto alla guida della Gran Bretagna, Reagan compie uno degli atti fondanti della sua rivoluzione quando licenzia in blocco tutti i controllori di volo americani in sciopero. Per i sindacati del mondo intero suona il rintocco di una campana a morto; per quelli americani è l’inizio di un calvario, un susseguirsi di sconfitte, una ritirata dopo l’altra, mentre i diritti dei lavoratori vengono ridimensionati un pezzo alla volta. Numerosi Stati americani adottano legislazioni antisindacali così severe, con la proibizione del reclutamento di iscritti nelle fabbriche, che oggi la libertà di organizzazione in certe zone del paese e in certi luoghi di lavoro non è molto superiore a quella della Cina. La rivoluzione reaganiana ne incrocia un’altra: l’avvento di nuove tecnologie informatiche che consentono un salto di qualità nel mondo della finanza. Liberalizzando i movimenti di capitali, deregolamentando il settore bancario, prende forma quella globalizzazione finanziaria che è una delle caratteristiche dominanti del nuovo modello, condizionando le politiche dei governi con i mercati, eletti a «vincolo esterno» delle democrazie.

Stiamo per «rifare un 1937»? L’allarme viene lanciato nell’estate del 2011 da due premi Nobel per l’economia, Paul Krugman e Joseph Stiglitz, più un ex ministro economico di Bill Clinton, Robert Reich, e l’ex consigliera di Obama Christina Romer: i governi occidentali, sposando all’unisono la linea del rigore di bilancio, accelerano la ricaduta nella recessione. Infliggere tagli di spesa pubblica a un’economia già debole è la ricetta sicura per una catastrofe: fu questo l’errore più grave di Roosevelt, la lezione del 1937. Una lezione dimenticata da tutti salvo che da pochi esperti: tutti sanno cos’è stato il 1929, l’anno del crac di Wall Street che avviò una crisi decennale, mentre il 1937 non è un anno simbolo noto alla cultura di massa; faremmo meglio a cominciare a studiarlo. Così la pensa un esperto di quell’epoca, lo



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