Andersen Christopher - 2013 - Quei pochi giorni preziosi by Christopher Andersen

Andersen Christopher - 2013 - Quei pochi giorni preziosi by Christopher Andersen

autore:Christopher Andersen [Andersen Christopher]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biography & Autobiography, General
ISBN: 9788873399353
Google: -YaJAQAAQBAJ
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2013-10-17T21:00:00+00:00


A ogni modo, nulla di tutto questo impedì a Jack di frequentare altre donne mentre sua moglie si trovava dalla parte opposta del globo. Meno di ventiquattr’ore dopo che Jackie era partita per l’India, Jack volò in Florida per «spassarsela» qualche giorno con l’amico libertino George Smathers.

Jackie non si faceva illusioni riguardo a ciò che avveniva sul fronte domestico in sua assenza, anche se sarebbe sicuramente rimasta scioccata se avesse saputo il nome di alcune delle amanti di suo marito. Per esempio, la splendida bruna ventisettenne, poliglotta e madre di due figlie Helen Husted Chavchavadze, ex moglie di un discendente dei Romanov, David Chavchavadze, e soprattutto cugina di primo grado dell’uomo che Jackie, prima di incontrare Jack, aveva avuto intenzione di sposare: John Husted.

Jack cominciò la sua relazione con Helen Chavchavadze quando Jackie, incinta di cinque mesi di John, si era ritirata a Hammersmith Farm per starsene tranquilla. A rendere ancora più beffarda l’ironia della sorte, la passione tra i due era sbocciata durante una cena a casa di Charles e Martha Bartlett, ovvero la stessa coppia che aveva favorito l’incontro tra Jack e Jackie. Mentre tornava a casa dopo la cena, Helen aveva guardato nello specchietto retrovisore della sua auto e aveva visto la spider bianca di JFK. Jack l’aveva seguita fino a casa sua a Georgetown, dove i due si erano letteralmente tuffati a letto.

La loro relazione era continuata sporadicamente per tutta la campagna elettorale, ma dopo che Jack era stato eletto Helen aveva immaginato che non se la sarebbe più sentita di proseguire. Ma si sbagliava. Qualche giorno dopo avere assunto l’incarico, il presidente, accompagnato da Smathers, si era presentato a casa Chavchavadze a Georgetown. Helen si era detta che, passando a trovarla a casa sua in pieno giorno, Jack le stava mandando un messaggio inequivocabile: sono un uomo libero, i servizi segreti non mi fermeranno e potrò vedere tutte le donne che voglio, anche alla Casa Bianca.

Helen non seppe mai se Jackie scoprì la loro relazione clandestina. Se lo fece, non lo diede mai a vedere. Anzi, nei due anni seguenti la invitò a numerosi ricevimenti alla Casa Bianca. JFK, dal canto suo, invitava Helen quando Jackie era fuori città. La donna riteneva che l’«incorreggibile promiscuità» di JFK fosse una «pulsione totalmente priva di sensi di colpa», un comportamento che Jack considerava assolutamente naturale e certamente non immorale o «sbagliato».

JFK aveva ormai fatto inarcare le sopracciglia del primo ministro britannico Harold Macmillan con i suoi commenti estemporanei a proposito dei propri impulsi sessuali. «E per lei com’è la faccenda, Harold?» gli chiese quando s’incontrarono per un colloquio alle Bermuda. «Per quanto mi riguarda, se sto lontano da una donna per tre giorni mi viene un mal di testa terribile.» (A Macmillan fu almeno risparmiata la sorprendente, candida ammissione che Jack fece a Smathers quando gli confidò che con una donna non aveva finito finché non se l’era «fatta in tre modi diversi».)

Diana de Vegh aveva solo ventidue anni e si era appena diplomata alla Radcliffe quando JFK le trovò un posticino nello staff del consigliere per la sicurezza nazionale McGeorge Bundy.



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