Ascoltare il presente by Ascoltare il presente (MIMESIS)

autore:Ascoltare il presente (MIMESIS)
La lingua: eng
Format: epub
editore: Mimesis
pubblicato: 2019-03-15T16:51:21+00:00

Capitolo quinto

Ciò che persiste

“Tempo presente e tempo passato sono forse entrambi presenti nel tempo futuro e il tempo futuro è contenuto nel tempo passato. Se tutto il tempo è eternamente presente tutto il tempo è irredimibile”.

Eliot, Quattro quartetti

“Ci troviamo così di fronte ad un anacronismo: in una particolare provincia vigono ancora i fueros, siamo cioè in presenza di sopravvivenze del passato”. Il celebre passo freudiano della lettera del 6 dicembre 1896 a Fliess, in cui Freud propone una teoria dell’apparato psichico in cui temporalità, trascrizioni e forza delle tracce sono articolate in una visione dell’essere umano diviso fra mutamento e conservazione, e in cui sono visibili livelli storico-psichici caratterizzati da gradienti molto diversi di trasformazione, è oltremodo noto. Come si ricorderà, i fueros indicavano nella Spagna medievale delle forme di immunità concesse a città, feudi ed enti ecclesiastici, successivamente scomparse nel sorgere della monarchia spagnola, ma che si conservarono in alcune regioni, rappresentando in tal modo delle persistenze residuali di pregresse forme di diritto. Si potrebbe pensare che in quanto residui, essi siano stati cancellati dalle concezioni giuridiche dello stato moderno. È sorprendente invece constatare come nel pensiero di stampo conservatore, il diritto ai fueros venga ancor oggi rivendicato come modalità di resistenza all’integrazione europea, al diritto comunitario, all’Europa dei diritti sorta dalla Rivoluzione francese, o che i fueros vengano per l’appunto proposti come luoghi di difesa e alvei entro cui garantire la libertà contro l’uguaglianza. O, in una dimensione diversa, come l’opposizione a dei fueros sentiti come insostenibili in una società democratica, ne caratterizzi paradossalmente la loro persistenza91. Ciò che Freud intende proporre nella celebre lettera concerne una teoria della costruzione della memoria, intesa come un processo sottoposto ad infinite ritrascrizioni e mutazioni, in accordo con gli avvenimenti recenti, definendo una modalità che determina la storia nei termini di una (ri)costruzione soggettiva, e il presente come ciò che la flette secondo i suoi bisogni. Tuttavia, in questo intreccio si realizzano necessariamente dei fallimenti trascrittivi, data la differenza strutturale fra i regimi temporali e la complessità degli apparati psichici, fra l’insieme degli eventi psichici trasportabili e significabili nelle nuove acquisizioni e quelli che invece resistono al passaggio, sia perché soggetti ad altre modalità di funzionamento, sia perché non si esauriscono -nella qualità di reale intrattabile-in una loro trascrizione che li confinerebbe allo statuto di eventi “puramente” soggettivi o che porrebbe, nel movimento evolutivo del soggetto, la colpa di questo cambiamento. In questi passaggi si creano delle lacune, i fueros, che definiscono una categoria diversa dalla storia, cioè un passato che persiste in essa. Il “passato” che si riversa nel presente dell’evento, rappresenta una lacuna nel processo, rappresentando, come osserva Freud, una sopravvivenza, un anacronismo, un’impurità nel tempo lineare della coscienza e delle costruzioni autobiografiche. Ora, se concordiamo sul fatto che la teorizzazione psicoanalitica abbia posto sempre più il problema della simbolizzazione e delle sue specifiche forme, mettendo sullo sfondo il lavoro di ricostruzione mnestica, di ricostruzione storica degli anni della propria infanzia, se insomma il progetto freudiano di Costruzioni in

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