Associazioni temporanee di imprese e negozi collegati nel Codice dei Contratti Pubblici by Durante Filippo;

autore:Durante, Filippo; [Durante, Filippo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: G. Giappichelli
pubblicato: 2018-01-17T16:00:00+00:00

6.2. Il regime di responsabilità delle imprese associate, nei confronti del committente, nell’ambito delle associazioni temporanee verticali.

L’art. 48, comma 5, del Cod. Contr. Pubb. del 2016, sulla falsariga delle disposizioni previgenti, stabilisce che “per gli assuntori di lavori scorporabili e, nel caso di servizi e forniture, per gli assuntori di prestazioni secondarie, la responsabilità è limitata all’esecuzione delle prestazioni di rispettiva competenza, ferma restando la responsabilità solidale del mandatario”.

Onde evitare tediose ripetizioni, appare superfluo ripetere, in questa sede, quanto già ampiamente osservato al precedente paragrafo 5.3, in merito alle diverse accezioni semantiche del termine “scorporo” 30.

Si è già evidenziato che, secondo l’orientamento maggiormente accreditato, il legislatore, all’art. 48, comma 5, del Cod. Contr. Pubb. del 2016, ha avuto riguardo ai lavori di categoria scorporabile (di cui all’art. 3, comma 1, lett. oo-ter) e, dunque, proprio ai raggruppamenti verticali.

Tale impostazione trova conforto nelle statuizioni del diritto pretorio, il quale, con riguardo all’art. 37, comma 5, del D.Lgs. 12 aprile 2006, n. 163 (di analogo tenere rispetto alla menzionata disposizione del Cod. Contr. Pubb. del 2016), ha ribadito che “nell’associazione di tipo verticale la sola mandataria resta responsabile dell’intero appalto, mentre le mandanti sono responsabili solo per le attività scorporabili da esse prestate” 31.

Per ciò che attiene ai raggruppamenti verticali, la responsabilità delle imprese mandanti – che, negli appalti di lavori, assumono i lavori scorporabili e, nel caso di appalti di forniture e servizi, sono chiamate a svolgere le prestazioni secondarie – è limitata, per l’appunto, all’esecuzione dei compiti di rispettiva competenza 32. La sola impresa mandataria, in aggiunta alle obbligazioni su di essa precipuamente incombenti, è anche solidalmente obbligata per l’esecuzione dell’intera opera 33.

A differenza di quel che accade nell’associazione temporale orizzontale, nell’ambito della cooperazione verticale non vi è responsabilità solidale di tutte le imprese: ciascun operatore risponde della parte di rispettiva e specifica competenza, mentre un regime di responsabilità solidale è previsto esclusivamente per la capogruppo.

Diverse sono le ragioni che giustificano tale scelta di policy.

È intuitivo comprendere come una siffatta articolazione della responsabilità sia il portato della ripartizione qualitativa delle prestazioni, tipica dell’integrazione verticale.

Non sussiste alcun dubbio sul fatto che la distribuzione dei compiti, in tal caso, assuma rilievo anche esterno, essendo opponibile all’ente appaltante. Non a caso, la suddivisione dei compiti viene stabilita proprio nel bando di gara: in ogni caso, la committenza pubblica viene preventivamente resa edotta del “piano di riparto” tra i co-venturers e delle “parti” di competenza di ciascuna impresa 34.

Secondo l’impostazione prevalente, vi sarebbero diverse obbligazioni, ognuna delle quali incombenti su una singola impresa raggruppata, e non un’unica obbligazione, gravante sull’intero raggruppamento. Pertanto, non si sarebbe al cospetto un’eadem obligatio, di natura complessa, bensì di un fascio di res debitae tra loro autonome, ancorché connesse.

La dottrina, invece, diverge sulla sussistenza o meno di un’eadem causa obligandi.

Secondo una teoria minoritaria, anche se particolarmente autorevole, nella collaborazione verticale non vi sarebbero soltanto obbligazioni autonome, ma addirittura contratti di appalto distinti, tra loro avvinti dal collegamento negoziale 35. La diversa natura delle prestazioni, pertanto, determinerebbe una scissione del

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