Ayla figlia della Terra by Jean M. Auel

Ayla figlia della Terra by Jean M. Auel

autore:Jean M. Auel [Auel, Jean M.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Historical, General, Sagas, Ayla (Fictitious Character), Fiction, Prehistoric Peoples
ISBN: 9788878192331
Google: FnUZAAAACAAJ
Amazon: 8878192333
Goodreads: 13480316
editore: TEA
pubblicato: 1980-05-04T00:00:00+00:00


15

Le stagioni s'invertirono mentre la compagnia viaggiava verso il Caldo, passando dall'inverno all'autunno. Nuvole minacciose e l'odore di neve affrettarono la partenza; non avevano alcuna voglia di essere sorpresi dalla prima vera bufera del freddo inverno della penisola. Il tempo più clemente verso il Caldo diede la falsa sensazione di primavera in arrivo, un mutamento inquietante. Nessuna traccia di nuovi germogli e boccioli di fiori selvaggi, ma l'erba alta si agitava in onde dorate sulle steppe, e le fioriture degli alberi sulla punta protetta della penisola formavano macchie cremisi e ambra costellati di sempreverdi. Da lontano, però, il panorama era ingannevole. Quasi tutti gli alberi decidui avevano perso le foglie e l'assalto dell'inverno era vicino.

Per il ritorno impiegarono più tempo di quanto ne avesse richiesto il viaggio di andata. Carichi com'erano, non potevano precedere a un'andatura veloce, divorando la distanza. Ma non era sola la carne di mammut a pesare su Ay1a. La colpa, l'angoscia e lo sconforto erano un carico assai più gravoso. Nessuno parlava dell'episodio, ma non era stato certo dimenticata. Spesso, casualmente, lei si trovava a intercettare lo sguardo di qualcuno che poi lo distoglieva rapidamente, e pochi le rivolgevano la parola a meno che non fosse indispensabile. Si sentiva sola e piuttosto spaventata.

La gente rimasta alla caverna vigilava in attesa dei cacciatori. Fin dal primo giorno in cui ci si poteva aspettare il loro ritorno qualcuno, per lo più un bambino, stava appostato vicino alla cresta rocciosa da dove lo sguardo spaziava sulle steppe.

Quando Vorn iniziò il suo turno, quel mattino presto, scrutò coscienziosamente il lontano panorama, ma presto si annoiò. Non gli piaceva starsene lì solo, senza nemmeno Borg con cui giocare. Fantasticava cacce incredibili e conficcava tanto spesso per terra la sua lancia, non ancora da adulto, che la punta si era consumata, benché fosse stata indurita col fuoco. Fu solo per caso che lanciò un'occhiata più per la collina proprio mentre appariva la compagnia dei cacciatori.

«Zanne! Zanne!» urlò Vorn, tornando di corsa alla caverna.

«Zanne?» chiese Aga. «Cosa intendi per 'zanne'?»

«Sono tornati!» gesticolò Vorn, eccitato. «Brun e Drug e gli altri, e ho visto che partano zanne!»

Tutti corsero giù lungo il pendio per salutare la spedizione vittoriosa. Ma quando l'ebbero raggiunta, fu subito evidente che qualcosa non andava. La caccia aveva avuto buon esito, i cacciatori avrebbero dovuto essere esultanti. Invece avanzavano a passo pesante, con un'aria sconfitta. Brun era cupo, e a Iza bastò un'occhiata rivolta ad Ayla per capire che doveva essere successo qualcosa di terribile riguardante la ragazza.

Mentre i membri della spedizione passavano parte del carico a quelli che erano rimasti nella caverna, il motivo di quel cupo silenzio cominciò a farsi strada, passando di bocca in bocca. Ayla si trascinò stancamente su per il pendio a capo chino, ignorando le occhiate furtive lanciate verso di lei. Iza era come stordita. Se in passato si era preoccupata per le azioni un po' strane della figlia adottiva, quella che provava adesso era un'autentica, gelida fitta di paura.

Quando arrivarono alla caverna, Oga ed Ebra portarono il bambino da Iza.



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