Barker Clive - 1998 - Galilee by Barker Clive

Barker Clive - 1998 - Galilee by Barker Clive

autore:Barker Clive
La lingua: ita
Format: mobi, epub
pubblicato: 1998-12-29T21:00:00+00:00


"Proprio come io non sono solo ciò che hai visto qualche istante fa."

"Ma è la parte più vera, giusto?" ho chiesto. In altre circostanze, senza dubbio non sarei stato così insistente ma sapevo che forse non avrei avuto un'altra occasione di porle certe domande così liberamente. Se era destino che sapessi chi era davvero Cesaria Yaos prima che la casa dei Barbarossa cadesse in rovina, doveva accadere ora.

"La parte più vera?" ha ripetuto lei. "No. Non penso di avere un volto più autentico degli altri. Una volta venivo adorata in decine di templi, lo sai?"

"Lo so."

"E adesso sono solo cumuli di macerie. Nessuno ricorda più quanto ero amata..." È rimasta in silenzio per un attimo. Aveva perso il filo del discorso. "Cosa stavo dicendo?"

"Che nessuno ricorda più..."

"No, prima."

"Tutti i templi."

"Oh, sì. Talmente tanti templi, con statue e decorazioni che mi rappresentavano. Ma non ce n'era una uguale all'altra."

"Come lo sai?"

"Perché ho visto quei templi", ha risposto lei. "Quando tuo padre e io litigavamo, ci separavamo per qualche tempo e ciascuno andava per la sua strada. Lui si cercava qualche povera donna da sedurre, e io andavo a visitare i miei luoghi sacri. Mi dava conforto quando mi sentivo abbattuta."

"Difficile da immaginare."

"Cosa? Intendi me, abbattuta? Oh, posso abbandonarmi all'autocommiserazione come chiunque altro."

"No, intendevo dire che non riesco a immaginare come ci si riesca a sentire nell'entrare in un tempio in cui si viene adorati."

"Oh, può essere meraviglioso, aggirarsi tra i propri devoti."

"Sei mai stata tentata di rivelarti a loro?"

"L'ho fatto molte, molte volte. Di solito sceglievo un testimone non molto attendibile. Un vecchio. Un bambino. Qualcuno che avesse qualche problema di sanità mentale, oppure un santo, spesso non c'è differenza."

"Perché? Perché non ti rivelavi a un letterato, a qualcuno capace di capire? A qualcuno che potesse diffondere la tua parola?"

"Qualcuno come te?"

"Sì, in un certo senso."

"È questo che vuole essere il tuo libro? Un ultimo, disperato tentativo di rimettere tuo padre e me sui nostri piedistalli?" Che cosa voleva sentirsi dire?, mi sono chiesto. Se le avessi dato la risposta sbagliata, sarei stato di nuovo vittima della sua furia? "È questo che stai facendo, Maddox?"

Ho deciso di dire la verità. "No", ho risposto, "sto semplicemente raccontando la storia come meglio posso."

"E questa conversazione? Ci sarà nel tuo libro?"

"La inserirò se mi sembrerà pertinente."

C'è stato un attimo di silenzio. Alla fine, Cesaria ha sospirato: "Be', credo che non abbia molta importanza, se lo farai o meno. Storie; templi. A chi importa oggigiorno? I tuoi lettori saranno ancora meno numerosi dei miei adoratori, Maddox".

"Non devo essere letto per essere uno scrittore", le ho fatto notare.

"E io non devo essere adorata per essere una dea. Ma aiuta. Credimi, aiuta." Sulle sue labbra è apparso lo spettro di un sorriso, e io - con mia grande sorpresa - ho sorriso a mia volta. In quel momento ci capivamo meglio di quanto ci fossimo mai capiti. "Allora torniamo a Marietta."

"Un'ultima domanda", l'ho implorata.

"No, basta."

"Ti prego, mamma. Solo una. Per il libro."

"D'accordo. Ma solo una."

"Anche mio padre aveva dei templi dedicati a lui?"

"Certamente.



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