Brink André - 1996 - La polvere dei sogni by Brink André

Brink André - 1996 - La polvere dei sogni by Brink André

autore:Brink André [Brink André]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788858814611
Google: WnyEAgAAQBAJ
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2013-12-29T23:00:00+00:00


11.

“Stavolta dobbiamo spingerci un po’ più indietro,” dice Ouma Kristina.

“Perché non cominciamo addirittura dal principio?”

“E quale sarebbe secondo te il principio?”

“L’arrivo al Capo del primo Müller?” suggerisco. “O del primo Basson? O del primo Wepener?” Sono consapevole di quanto sia provocatoria la mia risposta; ma l’unico scopo che ho è far continuare Ouma.

“Cosa c’entrano i Müller?” chiede lei, irritata. “Teniamo gli uomini fuori da tutto questo. Tanto di loro si sa già tutto. La nostra è un’altra storia, non segue una linea retta, come ormai dovresti avere capito. Tu e Anna venite da Louisa, vostra madre; lei da me. E io ti ho già detto qualcosa di chi mi ha preceduta.”

“Rachel. Petronella Wepener. Wilhelmina... come faceva di cognome?”

“I cognomi non hanno importanza. Sono stati tutti aggiunti dopo, non puoi farci conto. Ogni volta che un uomo diventa padre non vede l’ora di mettere avanti il suo cognome. Ma come può essere sicuro che quello che lui ha messo dentro è lo stesso di quello che viene fuori? Solo noialtre possiamo dirlo per certo, e qualche volta preferiamo tenerlo segreto. È di noi che parlo. Le donne. Te l’ho detto che questo è il mio testamento. E adesso che mi sto avvicinando alla morte questo è tutto ciò che conta veramente.”

“Fino a che punto riesci a risalire nel passato con la storia?”

“Abbastanza in là. Nella nostra famiglia abbiamo avuto la fortuna di avere sempre donne che raccontavano storie. Tu hai me, io avevo Petronella, lei aveva Wilhelmina e così via, sempre più indietro, fino alla donna che aveva due nomi, Kamma e Maria. Se ricordo bene il totale fa nove.”

“Allora la prima fu Kamma-Maria?”

“Certo che no. Mi stai ad ascoltare? Nessuno sa da dove abbiamo cominciato. A un certo punto il passato è avvolto nell’ombra. Secondo me ci siamo sempre state. Ci sono vecchie storie che parlano di una donna, nel profondo cuore dell’Africa, che venne da un lago portando sulla schiena un bambino e spingendo davanti a sé una vacca nera. O da un fiume, la donna-serpente con il gioiello sulla fronte. O dal mare. Un giorno una piccola onda si infranse sulla spiaggia e lasciò dietro di sé della schiuma, e sotto la luce del sole la schiuma diventò una donna. Questo però non lo sappiamo per certo, e io preferisco parlare solo delle cose che conosco.”

“Cioè di questa Maria che dicevi?”

“Come inizio può andare.”

“È la stessa Maria di cui mi raccontasti tanti anni fa?”

“La stessa.”

“Ma allora non mi dicesti che era una nostra parente! Io credevo che fosse soltanto una storia.”

“Avresti dovuto pensarci meglio. Nulla è soltanto una storia.”

Ho bisogno di tempo per afferrare quello che ha detto; ora comincio a farmi un’idea del perché sentisse questo bisogno di riportarmi qui da lei. Per predire il passato, nel modo in cui i profeti predicono il futuro.

“Per questo dovevi tornare a casa,” dice, come se mi avesse letto nel pensiero. “Per sapere da dove vieni. Per avere qualcosa da poter portare via con te. Forse per aiutarti a capire.” La sua mano deforme si contrae in un piccolo pugno, poi si rilassa di nuovo.



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