Cannabis non solo fumo by Bernardo Parrella

Cannabis non solo fumo by Bernardo Parrella

autore:Bernardo Parrella [Parrella, Bernardo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Sociologia, Generica, Malattie e Salute
ISBN: 9788872264638
Google: BxWLPQAACAAJ
editore: Stampa alternativa
pubblicato: 1999-03-01T23:00:00+00:00


I DINAMISMI DEL QUADRO GLOBALE

Le attività e i rapporti annuali della Global Commission on Drug Policy - fondata dagli ex presidenti di Brasile, Colombia e Messico, e comprendente fra gli altri Kofi Annan e Sir Richard Brandon - si rivelano importanti per sottrarsi dalla pressante influenza Usa in quest'ambito. Lo stesso Single Convention Drug Act emanato dall'Onu nel 1961, che sancì la nascita ufficiale del proibizionismo, fu imposto dal governo statunitense. Dopo oltre mezzo secolo di prevedibili insuccessi di tale politica, l'iniziativa della Global Commission rispecchia la volontà di molti Paesi di sottrarsi da una pericolosa tutela. L'Unione Europea, per prima, chiede una rigorosa verifica delle attuali strategie sulle droghe. Buona parte dell'America centrale e meridionale non vuole più farsi coinvolgere in operazioni sui propri territori e contro i propri cittadini in nome di una war on drugs mai dichiarata. Programmi di riduzione del danno si avviano in Cina, Vietnam, Indonesia, lasciando gli Usa al palo per quanto concerne riforme e pragmatismo.

Come confermano le iniziative locali, oggi la strada verso la legalizzazione della cannabis va assumendo forme diverse, secondo le specifiche situazioni. In una varietà che va da esperienze come quella svizzera - tra cui la somministrazione controllata nelle “narcosale” nel tentativo di ridurre il danno -, alla tolleranza olandese, con vendita e consumo di droghe leggere nei coffee shop fin dal 1976 - è possibile acquistare fino a 5 grammi pro capite di marijuana o hashish, mentre le droghe pesanti sono bandite - o come il Belgio, dove si può coltivare una pianta per famiglia, e la Spagna, con i Cannabis Club legali e il lancio della Growmed, fiera europea sulla canapa terapeutica, svoltasi per la prima volta nell'aprile del 2012 a Valencia.

In Gran Bretagna, la cannabis passa da sostanza di classe B alla classe C, per tornare nuovamente fra quelle di classe B nel gennaio 2009 - principalmente a causa della diffusione della cosiddetta skunk, versione potente che spopola soprattutto nel Regno Unito (nonché titolo di un irriverente mensile canadese). Le sostanze di classe A sono ecstasy, eroina, psilocibina, cocaina, crack, eccetera; quelle di classe B, anfetamine, Metilfenidato (Ritalin) e cannabis; quelle di classe C, tranquillanti, alcuni antidolorifici, ketamina. Esiste un'implicita divisione e scala fra droghe ”pesanti” e “leggere” in virtù degli effetti prodotti, come in Olanda ma diversamente dall'Italia. Mentre il movimento antiproibizionista cresce ovunque, il caso francese è diventato d'attualità dopo l'arresto, nel febbraio scorso, di Dominique Broc, coordinatore nazionale dei Cannabis Social Club (CSC) locali, nati nel giugno 2012, sull'esempio di quelli spagnoli e con il sostegno della rete ENCOD (European Coalition for Just and Effective Drug Policies), che opera da circa un decennio per la riforma normativa. A differenza della Spagna, dove è permessa con alcune limitazioni, in Francia è vietato coltivare cannabis, come in Italia. Ciò ha richiesto un adattamento del codice di regolamentazione dell'ENCOD, e ora l'autocoltivazione dei soci dei club francesi si configura come una vera e propria azione di disobbedienza civile.

Dal giugno 2012 a oggi, i CSC francesi sono diventati



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