Cara Giulia by Gino Cecchettin

Cara Giulia by Gino Cecchettin

autore:Gino Cecchettin [Cecchettin, Gino]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Social Science, General
ISBN: 9788831814249
Google: tNPzEAAAQBAJ
Amazon: B0CVB64QHH
Goodreads: 208035906
editore: Rizzoli
pubblicato: 2024-03-04T23:00:00+00:00


Quattordici

Cosa fosse il vero amore me l’ha insegnato Monica, nel periodo in cui si è ammalata.

La prima volta nel 2016 abbiamo combattuto insieme e ce l’abbiamo fatta. Ma la seconda, nel 2019, è stata fatale. Il male aveva ormai invaso tutto.

La tormentava pensare che con la sua malattia stava facendo soffrire noi, e avrebbe voluto con tutte le forze difenderci.

«Scusami» mi ha detto un giorno, «quando ci siamo messi assieme non sapevo che mi sarei ammalata. Scusami per tutto questo.»

Sentirselo dire è stata la cosa più vicina alla santità che io conosca.

Le cose importanti della vita sono scritte con un inchiostro leggero, e la vita di tutti i giorni, le urgenze quotidiane, si sovrappongono sopra questo inchiostro. Poi arriva una sentenza di morte e ci si accorge che l’unica cosa che conta è stare insieme.

Quando la mamma stava già molto male noi tre siamo andati a Tenerife, ricordi, Giulia?

Avrei voluto andare con tutta la famiglia, sentivo che sarebbe stato un momento di condivisione importante, uno degli ultimi tutti insieme, ma Elena all’epoca non poteva e Davide era al campo scuola, così siamo partiti noi tre.

Io e le mie due donne che adesso non ci sono più, il più bel regalo che ci potessimo fare, se ci penso ora.

Monica faceva molta fatica a camminare, però cercava di usare le stampelle invece della sedia a rotelle e così, quando dovevamo andare in spiaggia o al ristorante, io parcheggiavo a venti metri dalla destinazione per accorciarle il tragitto.

Piano piano, giorno dopo giorno, si abbronzava, ma soprattutto sembrava riprendersi e ristabilirsi. Era incredibile, per me. Non so dove trovasse quell’energia, le era tornato il sorriso, dolce come il tuo. Ero così felice che ad agosto ho organizzato un’altra gita, sul lago di Tenno, sopra Riva del Garda.

Monica mi ha stupito anche quella volta.

Non so come abbia fatto, il lago non è molto grande, certo, ma ha voluto farci il giro attorno, e per un po’ ha anche camminato senza stampelle. Quel giorno ho pensato che forse, in effetti, c’era qualche miglioramento, e mi sono scoperto a sperare che le cose potessero prendere una piega diversa.

Non sapevo che quella sarebbe stata l’ultima gita insieme.

Il 1° settembre ha fatto l’ultima chemio. E quella l’ha letteralmente sfiancata, perché la chemio è un colpo d’ariete: se ne dai uno contro una porta cadono i tarli, ma se continui a insistere crolla la porta.

È stata a letto dei giorni. A un certo punto, girandosi sul materasso, si è rotta una clavicola.

Da allora c’è stato il tracollo. Una notte ha avuto degli spasmi molto forti e l’hanno ricoverata, sono venuto a casa di corsa a prenderle i vestiti, ma quando poi sono ritornato l’ho trovata in lacrime perché in quel breve lasso di tempo le avevano detto tutto.

Siamo rimasti insieme un po’, e poi ho comunicato a voi ragazzi che la situazione era gravissima e che i medici avevano detto che eravamo arrivati alla fine.

A quel punto sei intervenuta tu, come sempre, con la tua voce così delicata, ma che sapeva farsi strada nei momenti difficili.



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