Catastrofe 1914 by Max Hastings

Catastrofe 1914 by Max Hastings

autore:Max Hastings [Hastings, Max]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Militare, I Guerra Mondiale
ISBN: 9788854508736
Google: xdXbCgAAQBAJ
editore: Neri Pozza
pubblicato: 2014-06-07T22:00:00+00:00


2. La disperazione di Sir John

Più avanti nell’autunno del 1914, Lloyd George, Cancelliere dello Scacchiere inglese, parlò con Castelnau, il comandante della Seconda armata francese. Mentre discutevano delle difficoltà che gli alleati dovevano affrontare, il gallese fece un riferimento al più grande soldato di Francia. «Ah, Napoleone, Napoleone!» disse fra sé il generale. «Se fosse qui adesso, avrebbe pensato a “qualcos’altro”»1. Poi però, quando il suo interlocutore gli domandò se la Francia era in grado di cacciare i tedeschi, Castelnau si limitò ad alzare le spalle: «Il le faut!» Dichiarare che la cacciata degli invasori non era un’opzione, ma una necessità impellente, era un’affermazione importante per la situazione strategica della Francia, dalla fine dell’agosto 1914 fino all’armistizio, più di quattro anni dopo. Significava di fatto che la Germania occupava grandi porzioni di territorio francese e belga. In seguito, gli alleati si sentirono obbligati a sostenere operazioni offensive per allontanare gli eserciti del Kaiser dalle zone occupate.

Come, però? Gli ammiratori di Gallieni in seguito sostennero che meritava credito per il grande capovolgimento di fronte che l’esercito francese riuscì a realizzare nel settembre 1914, e nondimeno perché la fiducia in Joffre era diminuita parecchio. Nelle prime settimane di guerra il comandante in capo era passato attraverso una successione di bagni di sangue, che erano costati la vita a più di 100.000 giovani nel tentativo di realizzare il Plan XVII. Il comandante in capo aveva completamente frainteso le intenzioni e lo schieramento tedesco, e aveva condotto le armate del proprio paese al disastro. Se Joffre fosse morto il 1° settembre la storia lo avrebbe ricordato solo come un macellaio e un comandante maldestro. In seguito avrebbe commesso altri errori di valutazione e si sarebbe reso responsabile di fallimenti ancora più costosi in termini di vite umane, fino alla sua rimozione dall’incarico nel dicembre del 1916.

Nelle settimane a cavallo tra l’agosto e il settembre del 1914, tuttavia, anche se non si guadagnò il diritto a essere considerato uno dei migliori soldati della storia, il generale riuscì a ottenere per sé un momento di grandezza. Il suo primo successo fu che, dopo i disastri della Battaglia delle frontiere, riuscì a evitare un esaurimento nervoso. La sua generazione di generali europei era stata abituata ad aspettarsi gravi perdite da ogni grande scontro; invece che farsi traumatizzare dall’elenco delle perdite, la maggior parte degli ufficiali superiori consideravano una reazione stoica come indicativa della loro virilità. Questo, tuttavia, non impedì che vari comandanti di entrambi gli schieramenti cedessero alla disperazione nell’autunno del 1914.

Joffre non lo fece. Sebbene in ritardo, questo uomo lento, pesante, ma forte comprese le intenzioni del nemico. Mantenne la disciplina quando altri, francesi, inglesi e tedeschi, persero la propria; mostrò una calma olimpica e una volontà di ferro che si dimostrarono decisive per evitare il trionfo dell’esercito del Kaiser. La transizione di Joffre dal ruolo di macellaio nella Battaglia delle frontiere a quello di salvatore delle sorti alleate cominciò il 25 agosto, il giorno in cui avviò un massiccio trasferimento di forze verso nord dall’Alsazia-Lorena.



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