Ci vogliono le palle per essere una donna by Caitlin Moran

Ci vogliono le palle per essere una donna by Caitlin Moran

autore:Caitlin Moran [Moran, Caitlin]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: General, Biography & Autobiography
ISBN: 9788873395454
Google: hU0uEqPv7_oC
editore: Sperling & Kupfer editori
pubblicato: 2013-10-06T22:00:00+00:00


9

Vado in uno strip club!

PROPRIO non ho idea di che cosa indossare per andare a vedere uno spogliarello. È una delle crisi d’abbigliamento più forti della mia vita.

«Cosa pensi di metterti?» chiedo a Vicky al telefono.

«Gonna e cardigan», risponde lei, accendendosi una sigaretta.

«Scarpe?»

«Stivali bassi.»

«Oh, anch’io pensavo di mettermi gli stivali bassi. Potremmo metterceli tutte e due, così faremo pendant.»

Poi mi sfiora un pensiero. «Forse è meglio che non ci mettiamo tutte e due gli stivali bassi. Vedendoci troppo coordinate penseranno che siamo una coppia di lesbiche, e vorranno venire tutti a toccarci.»

«Nessuno penserebbe mai che tu sia lesbica», sospira Vicky. «Saresti pessima.»

«Non è vero!» ribatto indignata; questo commento offende la mia natura «io-so-fare-di-tutto». «Se volessi, potrei essere una lesbica grandiosa.»

«No, non è vero», insiste lei. «Sei eterosessuale fino al midollo, sei addirittura invaghita di Babbo Natale! Nemmeno l’immaginazione più fervida potrebbe concepire un Babbo Natale con tratti androgini e tendenze saffiche. Un uomo che in casa tiene addosso gli stivali!»

Non riesco a credere che Vicky stia dubitando delle mie capacità lesbiche, proprio lei che ben conosce la mia versatilità! Una volta a Bournemouth ci intrufolammo dietro le quinte della commedia Taxi a due piazze per vedere la reazione dell’attore Jeffrey Holland quando gli avremmo detto che eravamo due prostitute. Con flemma edificante lui esclamò: «Caspita!» Le mie capacità sono infinite, Vicky non sa quel che dice.

«Mi sa che verrò in scarpe da ginnastica», concludo.

Vicky mi ha chiesto di accompagnarla allo strip club Spearmint Rhino di Tottenham Court Road. Corre l’anno 2000 e gli strip club sono tornati a essere luoghi accettabili dopo essere stati considerati per lunghi anni un recinto in cui consumare tristi scopate sudaticce.

Il Britpop e la rivista maschile Loaded hanno propugnato la riscoperta di tutti gli stereotipi della classe operaia inglese (i pub, le corse dei cani, la giacca a vento, giocare a calcio nel parco, i panini con il bacon) e quindi anche degli strip club. Ogni tanto le ladette vanno a spassarsela nei locali di strip tease più eleganti della città: diverse Spice Girls sono state avvistate a fumare sigari e ad acclamare le spogliarelliste. Le due presentatrici radiofoniche Zoe Ball e Sara Cox hanno partecipato a feste di addio al nubilato organizzate in strip club. I locali di spogliarello sono pubblicizzati come se fossero una versione leggermente più spinta dell’esclusivo Groucho Club di Soho, la soluzione giusta per chiunque voglia iniziare la serata all’una di notte.

Un po’ per la fregola giornalistica che impone di parlare del fenomeno, un po’ perché i caporedattori si eccitano regolarmente quando vedono foto di ragazze nude negli strip club, l’Evening Standard ha chiesto a Vicky di andare al Rhino per approfondire le ragioni di questa moda.

«È un invito contrario ai miei principi femministi; quei club sono il regno degli abusi», le dico quando mi telefona.

«Il manager ci offre champagne gratis», risponde Vicky.

«Vediamoci lì alle nove», ribatto con tutta la dignità che riesco a racimolare.

Visto dal marciapiede il club ha un aspetto bizzarro. Sbirciando oltre l’entrata, s’intravedono grandi stucchi dorati,



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