Ciclismo, storie segrete by Beppe Conti

Ciclismo, storie segrete by Beppe Conti

autore:Beppe Conti [Conti, Beppe]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Sports & Recreation, Cycling
ISBN: 9788881132263
Google: djGBAAAACAAJ
editore: Eco
pubblicato: 2003-10-15T15:52:08+00:00


Riviere nel Burrone a caccia di Nencini

La vicenda è fra le più tragiche e commoventi della storia del Tour e del ciclismo.

Fece davvero epoca in quella stagione bella e dannata, il 1960 della morte di Coppi e dei Giochi di Roma. É la storia che racconta il dramma di Roger Riviere, quello che si stava avviando a diventare uno dei più grandi campioni di un secolo, un campione dotato d’una classe eccelsa, talento puro, già iridato dell’inseguimento e record-man dell’ora su pista.

Vinceva con una tale superiorità da consigliare agli avversari di lasciar perdere la caccia al record. Lui stesso s’era migliorato sull’ora al Vigorelli, nonostante una foratura. Ed in pista aveva costretto alla resa il nostro pluridecorato Guido Messina, cinque volte campione del mondo dell’inseguimento.

Cronoman straordinario anche su strada, Roger Riviere, pronto ad oscurare la fama di Bobet e di Anquetil, a soli 24 anni stava andando all’assalto della maglia gialla al Tour de France. L’avversario dichiarato era un italiano, un duro, uno specialista delle gare a tappe, Gastone Nencini.

Uno che il Giro d’Italia una volta l’aveva vinto ed altre due meritato e clamorosamente sfiorato.

Il duello fra quei due in Francia esaltò la gente in quell’avvio di luglio del 1960. Lo rivivremo. Sino a quando in quella tappa abbastanza insignificante di Millau nel Midi francese, Roger Riviere cadde nel burrone, nella discesa del Col de Perjuret. Un volo di venti metri nel precipizio, la colonna vertebrale spezzata per sempre, due vertebre rotte, l’addio alle corse, quasi alla vita. Un dramma che commosse la gente.

Il Tour ‘60 era iniziato da Lille e poi in Belgio, a Bruxelles, proprio nel segno di quei due, Riviere e Nencini. Il nostro alfiere capeggiava la nazionale di Binda, quanto mai agguerrita, con Defilippis, Massignan, Battistini. Come fossimo tornati, in quanto a vittorie, ai giorni magici di Coppi e Bartali in maglia tricolore sulle strade di Francia.

Riviere vinse la prima crono breve a Bruxelles ma Nencini vestì in giallo.

Defilippis vinse a Dieppe. Poi verso Lorient, in Bretagna, ecco la fuga che diede scacco matto al Tour: Riviere, Nencini, Adriaenssen e Junkermann che vanno all’attacco e guadagnano un quarto d’ora sul gruppo.

Il Tour de France se lo giocheranno quei quattro.

Battistini vince ad Angers, Defilippis rivince a Limoges battendo Battistini e Pambianco, tre italiani sul podio. Non capita tutti i giorni al Tour.

Poi, i Pirenei. Vince ancora Riviere a Pau, ma Nencini è la nuova maglia gialla. La lotta è fra quei due, si deciderà tutto sulle Alpi, però attenzione, a due giornate dall’approdo parigino Roger Riviere avrà ancora a disposizione, per gentile concessione degli organizzatori, una cronometro di ben 83 km verso Besançon.

Come dire che Nencini sulle Alpi dovrà mettere del fieno in cascina. Il Tour quell’estate riscosse fra la gente un successo straordinario. Sembrava già allora d’essere tornati all’antico, al duello classico fra italiani e francesi.

La nostra nazionale gloriosa e titolata contro quella di Marcel Bidot, altrettanto forte anche se Jacques Anquetil aveva declinato l’invito dopo aver vinto il Giro d’Italia in capo ad una strenua ed accanita lotta, proprio contro Gastone Nencini, per l’inezia di 28 secondi.



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