Kaputt by Curzio Malaparte

Kaputt by Curzio Malaparte

autore:Curzio Malaparte [Malaparte, Curzio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Classics, Short Stories (single author)
ISBN: 9788845928673
Google: d-LenQEACAAJ
editore: Adelphi
pubblicato: 2014-02-25T23:00:00+00:00


Eravamo raccolti nella sala da pranzo della Legazione di Spagna, intorno alla massiccia tavola di mogano poggiata su quattro enormi zampe simili a zampe di elefante, e sovraccarica di cristalli e di antiche argenterie spagnole. I muri tappezzati di broccato rosso, gli scuri e tozzi mobili scolpiti di putti danzanti, di festoni di frutta e di selvaggina, di cariatidi dal seno turgido, quello scenario spagnolo, sensuale e funereo, faceva un singolare, duro contrasto con la bianca, accecante luce notturna che entrava dalla finestra aperta. Gli uomini in vestito da sera, e le donne scollate e ingioiellate, intorno a quella massiccia tavola dalle zampe di elefante sporgenti fra le gonne di seta e i calzoni neri, nel cupo bagliore purpureo dei broccati e nel lampo opaco delle argenterie, sotto lo sguardo fisso e pesante dei ritratti dei Re e dei Grandi di Spagna appesi alle pareti a grossi cordoni di seta ritorta (un crocefisso d’oro pendeva sulla credenza, i piedi del Cristo lambivano il collo delle bottiglie di champagne immerse nei secchi di ghiaccio), avevano un aspetto funebre, sembravano dipinti da Luca Cranach: le carni apparivano livide e sfatte, gli occhi cerchiati di azzurro, le tempie pallide e sudate, in tutto il viso era diffuso un verde color cadaverico. I commensali sedevano con gli occhi fìssi e sbarrati. Il fiato del giorno notturno appannava i cristalli.

Era vicina la mezzanotte, il fuoco del tramonto già arrossava le cime degli alberi del Brunnsparken. Faceva freddo. Io guardavo le spalle nude di Anita Bengenström, figlia del Ministro di Finlandia a Parigi, e pensavo che il giorno dopo sarei partito con de Foxà e Michailesco per la Lapponia, a settentrione del circolo polare artico. L’estate era già molto inoltrata. Saremmo giunti in Lapponia in ritardo per il miglior tempo della pesca del salmone. Il Ministro di Turchia, Agàh Aksel, osservava ridendo che il giungere in ritardo è una fra le tante delizie della vita diplomatica. E raccontò che quando Paul Morand fu nominato Segretario dell'Ambasciata di Francia a Londra, l’Ambasciatore Cambon, il quale conosceva di fama la pigrizia di Paul Morand, gli disse per prima cosa: « Mon cher, venez au bureau quand vous voudrez, mais pas plus tard». Agâh Aksel sedeva con la faccia rivolta verso la finestra: aveva il viso color rame, i capelli bianchi gli facevano intorno alla fronte un’argentea cornice d’icona. Piccolo di statura, tarchiato, si muoveva guardingo, aveva sempre l’aria di guardarsi intorno con sospetto. («C’est un Jeune Turc qui adore le Koniak» diceva di lui de Foxà. «Ah! vous êtes donc un Jeune Turc?» gli domandava Anita Bengenstròm. «J’étais beaucoup plus turc, hélas!, quand j’étais plus jeune » rispondeva Agâh Aksel).

Il Ministro di Romania, Noti Constantinide, che ha trascorso in Italia i migliori anni della sua vita, e vorrebbe finire i suoi giorni a Roma, in Via Panama, parlava dell’estate romana, della voce delle fontane nelle piazze deserte, della canicola di mezzogiorno, e parlando rabbrividiva nella fredda luce abbagliante della notte nordica, guardandosi la mano bianca abbandonata come una mano di cera sulla tovaglia di raso azzurro.



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