Città di sogni by Don Winslow

Città di sogni by Don Winslow

autore:Don Winslow [Winslow, Don]
La lingua: ita
Format: epub
editore: HarperCollins Italia
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


14

Se Danny si sente fuori posto a Las Vegas, Bill Callahan sembra un alieno precipitato lì con la sua navicella spaziale.

Danny lo guarda scendere dall’auto in completo marrone, camicia bianca troppo stretta al collo e cravatta che lo strangola. Callahan è già sudato, ha il viso rosso, anche se Danny avverte il getto freddo dell’aria condizionata quando apre la portiera. Callahan è un bostoniano trapiantato a Los Angeles, quindi Vegas per lui deve essere un altro pianeta.

Danny conosce la sensazione.

Quello che non sa è cosa vuole un ex agente d’alto grado dell’FBI da lui, o perché abbia chiesto a Madeleine di organizzare l’incontro. Lei conosce un gran numero di politici, tutori della legge e magnati degli affari, perciò Danny non è sorpreso che tra questi ci sia Callahan.

Madeleine esce, saluta l’ex agente nel vialetto e lo invita in casa.

«Danny Ryan. Bill Callahan.»

Fatte le presentazioni, si siedono in soggiorno. Callahan accetta l’offerta di una birra fredda, poi Madeleine dice: «Vi lascio parlare» e si allontana.

«Prima di tutto, voglio dire che non m’interessa nulla di cosa è successo a Providence o di cosa sia successo o meno riguardo a Domingo Abbarca.»

Cristo, pensa Danny. Sa dell’accordo con Harris. «Bene. Ma perché è venuto?»

«Due della sua vecchia banda, Coombs e South, sono scomparsi dal radar. Giusto?»

Danny annuisce.

«Be’, sono ricomparsi.»

Callahan spiega quello che stanno facendo i Chierichetti a Hollywood, gli parla della richiesta d’aiuto di Susan Holdt, e quindi della sua decisione di chiedere a Madeleine di organizzare quell’incontro.

«Vuole che io vada a tenerli a freno» dice Danny.

«È nell’interesse di tutti.»

È vero, pensa Danny. Kevin e Sean che giocano ai cowboy possono sollevare un sacco di polvere del passato che sarebbe meglio lasciar riposare.

«Lei ha ancora influenza su di loro?» chiede Callahan.

«Penso che mi ascolterebbero.»

«Quindi farà ciò che le ho chiesto?»

«Voglio prima parlare con Susan Holdt.»

«Lei ha mandato me.»

«Se vuole che io parli ai miei uomini» replica Danny, «lei può parlare con me. Altrimenti… voglio dire, non sono stato io a venire qui con una richiesta, no?»

Comprendono entrambi la dinamica del potere: Holdt ha bisogno di Danny, ma Danny non ha bisogno di Holdt.

«Le parlerò» dice Callahan.

Madeleine aspetta che Callahan sia andato via, prima di tornare nel soggiorno.

Quando si siede, Danny le riassume la conversazione con l’ex agente dell’FBI e chiede: «Cosa ne pensi?».

«Credo che dovresti farlo.»

«Perché?»

«Perché l’influenza è potere» risponde Madeleine. «Ci sono cose peggiori che far sentire in debito la direttrice di un importante studio cinematografico.»

«Ma cosa potrebbe fare per me?»

«Non si sa mai.»

Danny ci pensa su un attimo, poi dice: «Non voglio lasciare di nuovo Ian».

«Portalo con te.»

«Un bambino di tre anni a Hollywood?»

A Hollywood sono tutti bambini di tre anni, pensa Madeleine. «A Los Angeles non mancano le babysitter. Se vuoi organizzo io. E per voi due sarà un’esperienza che rafforzerà il vostro legame.»

Detesta l’idea che Ian vada via, anche se per breve tempo, ma ha un’altra priorità: Ian ha bisogno di una mamma. Danny è un ricco vedovo con un bel bambino. Per le giovani donne adatte è un’esca irresistibile.

Tre



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