Codice 93 by Olivier Norek

Codice 93 by Olivier Norek

autore:Olivier Norek [Norek, Olivier]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2024-01-22T12:00:00+00:00


35

Nel tragitto di ritorno da Annecy a Parigi, Coste aveva ricevuto due messaggi. Nel secondo, Ronan gli segnalava una certa effervescenza in commissariato a causa della scomparsa di trecento grammi di cocaina e cinquemila euro dal locale dei sequestri dell’Antidroga. I poliziotti erano decisamente uomini come gli altri.

Il primo messaggio, quello di Alice, aveva accresciuto il suo nervosismo, che si tramutò in collera mentre la campagna svaniva per lasciare il posto alla città.

Se si fosse concesso il tempo di fare tre passi indietro per analizzare le cose, di certo avrebbe capito che quei sentimenti erano in parte dovuti alla situazione nella quale era andato a rinchiudersi e che lo soffocavano.

Recuperò l’auto di servizio che aveva lasciato nel parcheggio della stazione e si diresse nel XIX arrondissement, in avenue Jean Jaurès 37.

Alle ventuno passate, il neon dell’insegna della Cours Florent illuminava gruppi eterogenei di attori in erba, fiduciosi in un futuro di anteprime parigine e tappeti rossi al festival di Cannes. Alice lo aspettava seduta da sola su un muretto. Alla vista di Coste abbozzò un movimento per alzarsi, ma con un cenno autoritario della testa lui le intimò di risedersi. Lei gli indicò con lo sguardo un giovane dall’aspetto atletico che a occhio e croce superava il metro e ottanta di Coste di venti centimetri buoni. Un’ampia sciarpa rossa, molta sicurezza, centro d’interesse di un cerchio rapito da ciò che diceva a voce troppo alta per escludere la boria.

Coste andò verso di lui con un passo abbastanza deciso da risultare inquietante e la sua intrusione nel gruppo provocò l’interruzione dei discorsi. Il giovane gli piazzò lo sguardo addosso.

«Che cosa...»

Un violento pugno al fegato interruppe la domanda. Il giovane si piegò in due, con il fiato mozzo e gli occhi sgranati per la sorpresa. Coste avrebbe dovuto fermarsi lì. Il resto fu un’esagerazione. Tirò in piedi il ragazzo e se lo mise davanti. Quello optò per la cortesia.

«Scusi, ma...»

Coste assestò lo stesso pugno nello stesso posto, con la stessa forza, e stavolta l’altro finì in ginocchio per il dolore. Nessuno osò intervenire. Gli si avvicinò all’orecchio.

«Non mettere mai più le mani su di lei.»

La situazione, così come il motivo del pestaggio, si fecero chiari nella mente dell’aspirante attore, che cercò con lo sguardo la ragazza che un’ora prima aveva intrappolato nello spogliatoio. Purtroppo la parola «no» è astratta per chi conosce solo l’interesse delle pulsioni. Aveva bloccato Alice contro un armadietto e, approfittando dell’assenza delle altre studentesse, le aveva afferrato i fianchi con forza, l’aveva palpeggiata con rudezza e altrettanta goffaggine, per poi infilarle la lingua in bocca tenendola per la mascella affinché si muovesse il meno possibile e il bacio somigliasse quasi a un bacio. Le aveva infilato la mano negli slip, introdotto con forza il dito medio graffiandola all’interno, annusandosi le dita davanti a lei. Poi l’aveva lasciata lì in lacrime.

Alice si era rassegnata ad assistere alla lezione racimolando il coraggio per mettersi in fondo alla sala, senza farsi notare, mentre invece quel cretino si pavoneggiava sul palcoscenico nei panni di D’Artagnan.



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