Colazione da Truman by Lawrence Grobel

Colazione da Truman by Lawrence Grobel

autore:Lawrence Grobel [Grobel, Lawrence]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Minimum Fax
pubblicato: 2023-07-30T22:00:00+00:00


7. Byron Raymond White (1916-2002), giudice della Corte Suprema dal 1962 al 1993. Il soprannome di «Whizzer» risaliva ai tempi dei suoi trascorsi come giocatore professionista di football. [n.d.t.]

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Contemporanei

Non mi sento in competizione con gli altri scrittori. Perché non scrivo delle stesse cose di cui scrive ogni altro scrittore che conosco.

Con l’età le opinioni si induriscono. Quando era più giovane Capote definì Norman Mailer «apprezzabile», e pensava che John Updike fosse «un collega di talento» che scriveva «molto bene» («benché parlasse del nulla»). In un’intervista a Playboy riconobbe generosamente che «Bernard Malamud e Saul Bellow e Philip Roth e Isaac Bashevis Singer e Norman Mailer sono tutti degli ottimi scrittori, ma non sono gli unici scrittori del paese, come vuole farci credere la mafia letteraria ebraica».

Due di questi scrittori hanno vinto il Nobel e Mailer ha ricevuto due Pulitzer: in pratica hanno ricevuto i riconoscimenti che Capote non ha mai avuto. Oltre a tre O. Henry Awards, Capote ha vinto un premio Edgar Allan Poe per la letteratura gialla nel 1966 e un Emmy per un adattamento televisivo nel 1967, ma lui sentiva di meritare di più.

Intervistato dalla Paris Review, Capote dichiarò: «Per quanto possa dire coscientemente, non mi sono mai accorto di un’influenza letteraria diretta, anche se molti critici mi hanno informato che i miei primi lavori devono qualcosa a Faulkner, a Welty e alla McCullers. È possibile, sono un grande ammiratore di tutti e tre; e anche di Katherine Anne Porter».

Uno di questi critici, la sua vecchia nemesi Gore Vidal, si espresse in un tono un po’ più aspro durante un’intervista rilasciata a Playboy nel 1969: «Né io né Mailer né Capote, per citare tre scrittori dal talento molto diverso, abbiamo mai mostrato il nostro valore reale fino a quando non abbiamo trovato la nostra vera voce. Mailer ha passato anni a cercare di scrivere capolavori senza tempo, e questi anni hanno avuto un effetto disastroso su di lui. Capote non è mai stato altrettanto ambizioso, né altrettanto letterario. Voleva semplicemente diventare famoso scrivendo, perciò ha solo copiato i libri di scrittori alla moda. Ha saccheggiato Carson McCullers per Altre voci, altre stanze, rapito la Sally Bowles di Isherwood per Colazione da Tiffany; in breve è inesorabilmente privo di originalità. Poi si è dato al reportage, il territorio naturale degli scrittori senza immaginazione, e ha iniziato a scrivere cose interessanti. In altre parole, Capote ha trovato la propria voce, e scrivere in fondo significa proprio questo».

E in un’altra intervista rilasciata alla Paris Review nel 1974 Vidal, a una domanda riguardo alla bravura di Capote nel pubblicizzare i propri libri, commentò: «Ogni scrittore deve saper fare bene almeno una cosa, e credo a Truman sulla parola quando dice che il talento per la pubblicità è la freccia più affilata del suo arco».

Come tutti sanno, Capote restituiva ogni colpo che incassava, e probabilmente anche qualcuno in più. In gioventù, per sua stessa ammissione, aveva sviluppato la ferocia di un barracuda nell’arte del combattimento contro i propri nemici. Parlando dei suoi colleghi, Capote si affidava a questa ferocia e mostrava i denti.



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