Crociata e jihad by Malcolm Lambert

Crociata e jihad by Malcolm Lambert

autore:Malcolm Lambert [Malcolm Lambert]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bollati Boringhieri editore
pubblicato: 2017-06-11T22:00:00+00:00


Le incognite dell’Aquitania

Poiché in ben quattordici anni di matrimonio la regina consorte Eleonora d’Aquitania non era riuscita che a dargli due figlie, Luigi VII aveva richiesto e ottenuto l’annullamento canonico del suo matrimonio. Ma a quel punto Eleonora, appena otto settimane dopo l’invalidazione del vincolo che già la legava al re di Francia, aveva preso una risoluzione stupefacente e stabilito una nuova unione dinastica, passando a seconde nozze con il più potente tra i vassalli di Luigi (oltre che il suo più grande rivale): Enrico, conte d’Angiò. Per Luigi si era trattato di una vera sciagura, ulteriormente aggravata quando Enrico era riuscito in un colpo solo ad aggiungere al suo impero angioino, votato a una espansione virtualmente inarrestabile, il regno d’Inghilterra e il ducato di Normandia lasciatigli entrambi in eredità dalla madre, Matilde. Luigi perdeva così, di fatto, l’intera Francia occidentale. Il sovrano capetingio ben sapeva di non poter fare nulla per contenere il danno che gliene veniva, e lo liquidò con una battuta di spirito – secondo quanto riferito da un cronista inglese – scherzando sul fatto che il re d’Inghilterra disponesse largamente di «uomini, cavalli, oro, sete, gioielli, frutti, selvaggina e tutto il resto; noi in Francia, invece, non abbiamo nulla all’infuori del pane, del vino e della gioia di vivere». Furono parole dette «ridendo», conforme al resoconto del cronista, ma la facezia non poteva addolcire l’amara verità confessata. Come ogni trattato di alleanza nel Medioevo, anche le nuove nozze di Eleonora con Enrico non erano state suggerite che da ragioni di convenienza: non si trattò che di un matrimonio politico stipulato con un marito di dodici anni più giovane, ma l’unione fu straordinariamente feconda. Dei figli che ne nacquero, ben otto di essi – tra cui quattro maschi – raggiunsero l’età adulta.

I rapporti tra Enrico ed Eleonora si guastarono non appena Eleonora si rese conto che il ducato di Aquitania, centro della sua vita e dei suoi interessi, rischiava di venire subordinato agli interessi anglonormanni e angioini del suo nuovo signore e marito. Per questo motivo – ma in modo del tutto inconsueto per i costumi dell’alta aristocrazia del tempo, e che non mancò di creare sconcerto tra gli osservatori appartenenti al clero inglese – la regina cominciò a manifestare aperta ostilità verso Enrico, fino a giungere al punto di aizzargli contro i suoi stessi figli, fomentandone per di più la ribellione con la complicità di Luigi VII. Enrico, un armeggione abile e risoluto, dotato d’immensa energia e per di più in grado d’investire cospicue sostanze nell’ingaggio di grandi contingenti di milizie mercenarie professioniste, riuscì però ad avere ragione di tutti quanti i suoi avversari, domestici o meno che fossero. Il re d’Inghilterra costrinse così Luigi a chiedergli una tregua, catturò Eleonora – che presumibilmente aveva cercato di celare la propria identità rivestendo abiti maschili – e, inducendo Riccardo ad accettare la sconfitta, ricevette anche da lui nel 1174 il suo atto di sottomissione. Da allora in poi Riccardo si dedicò per un certo periodo al più



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