Cucchi, Ilaria - cucchi - anselmo by Il coraggio e l'amore

Cucchi, Ilaria - cucchi - anselmo by Il coraggio e l'amore

autore:Il coraggio e l'amore
Format: epub
ISBN: 9788858698822


UFFICIO POSTALE DI ROMA 57 VIA GABRIO SERBELLONI, 18 – ROMA

Ilaria

La coda per lo sportello è lunga oggi. Ho in mano un bel pacchetto di moduli per versamenti e operazioni varie da fare. Sono tutti i miei condomini. La gente in fila dietro di me mi guarda ostile.

Temono che ci metterò tanto tempo e sicuramente sarà così, anche se mi sono portata un po’ avanti compilando tutto ciò che era possibile compilare prima.

Ieri sono riuscita a parlare con il parroco della chiesa Sant’Anna di Morena. Si ricorda benissimo di Stefano. Lo vedeva andare a correre tutte le mattine prima di trovarlo poi a messa.

«Stava bene. Certo che stava bene! Era molto magro ma stava benissimo. No… l’ultima volta che l’ho visto non aveva nessun segno sul volto. No, no…

«Venire a testimoniare io? Debbo chiedere il permesso al vescovo.»

Con tutte le zie e le cugine, alcune delle quali vivono nello stesso palazzo dei miei, è stato facile.

Lo vedevano tutti giorni.

Abbiamo parlato con il benzinaio dove faceva rifornimento. E con Ermanno, il titolare del bar dove andava tutte le mattine a far colazione. Lo ricorda benissimo, anche quell’ultima volta, quella del 15 ottobre.

Abbiamo rintracciato e parlato con i funzionari di Comune e Provincia, a Frascati, con i quali aveva avuto a che fare proprio quella mattina. Se lo ricordano entrambi. Stava benissimo. Doveva occuparsi di una pratica per papà e ritirare un documento importante.

Papà. Io e lui ci siamo improvvisati investigatori. Abbiamo dovuto eseguire i compiti che ci ha dato Fabio. Trovare più testimoni possibili che confermino che vita facesse mio fratello in quel periodo e, soprattutto, quali fossero le sue condizioni fisiche.

La sola nostra parola non basta.

Abbiamo iniziato le nostre ricerche con un po’ di imbarazzo, titubanza, ma poi abbiamo preso coraggio recuperando determinazione anche dalla voglia di saperne di più sul suo conto. Di impadronirci della sua vita che ci era sfuggita.

I riscontri, inutile dirlo, sono stati tutti positivi. In fin dei conti era facile: dovevamo dimostrare solo e soltanto la verità. E noi la verità la conosciamo bene, checché ne dicano carabinieri, agenti, medici e giornalisti. E pure qualche politico.

Abbiamo trovato gli indirizzi delle due palestre che frequentava. Lì, però, vuole esserci anche Fabio. Lo considera un tema investigativo troppo importante.

Sono soddisfatta e provo tanta tenerezza quando penso a mio padre che va a fare domande in giro sul conto del proprio figlio morto.

È pure arrivata la macchina nuova che Stefano aveva voluto: una Alfa Romeo Mito, nera, fiammante. Presa con tante “comode rate”. Papà, che aveva fatto il finanziamento a nome suo, non voleva nemmeno ritirarla quando la concessionaria ha chiamato, ma, in fin dei conti, Stefano l’aveva tanto aspettata…

Ora è andato dall’avvocato Piccioni.

Questa non ci voleva. Chissà cosa decideranno di fare.

“Certo che, fratello mio, non ci rendi le cose semplici nemmeno ora che non ci sei più.”

Mi assale il senso di colpa per questo pensiero.

Per fortuna tocca a me. È arrivato il mio turno.



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