Curare il mondo con Simone Weil by Tommaso Greco

Curare il mondo con Simone Weil by Tommaso Greco

autore:Tommaso Greco [Greco, Tommaso]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Anticorpi
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2023-11-15T00:00:00+00:00


Farsi toccare dalla sventura

Abbiamo cercato di tratteggiare un’immagine radicalmente modificata rispetto a quella della giustizia tradizionale: un’immagine che rifiuta la benda e la spada, e che per quanto riguarda la bilancia ne impiega una ‘a bracci disuguali’. Ai simboli tramandati e ai loro significati consolidati Weil ne sostituisce altri, che corrispondono a punti fondamentali del suo pensiero etico-religioso e che si compendiano in un imperativo specifico. Se i simboli di cui è ricca l’iconografia ufficiale rimandano all’imparzialità, all’equilibrio e alla forza, i simboli da lei privilegiati rimandano invece all’attenzione, alla decreazione e alla debolezza. A un circolo nel quale «la benda valorizza la bilancia» e «dal verdetto della bilancia dipende l’azione della spada»194, ne viene sostituito uno affatto differente nel quale lo sguardo che permette di vedere il bisognoso spinge poi ad abbassarsi al suo livello, e conduce perciò a mostrarsi deboli per far sì che l’altro non solo non si senta annientato ma possa anzi provare a rialzarsi: la discesa è condizione dell’ascesa195, come Simone Weil ripete frequentemente. In questo caso, la discesa dell’io è condizione dell’ascesa del tu. Il passo dell’Attesa di Dio che abbiamo già riportato196 descrive analiticamente quello che possiamo chiamare il ‘circolo’ della giustizia weiliana, nel quale si evidenziano tre atteggiamenti, tre azioni, tre imperativi differenti, che possiamo ancora una volta ricordare, per concludere: 1) «come in un pezzo di pane si legge qualcosa da mangiare, e lo si mangia; così in un certo insieme di circostanze si legge un obbligo; e lo si esegue»; 2) «se ci si trova in una posizione di vantaggio in un rapporto inuguale di forze, la virtù soprannaturale di giustizia consiste nel comportarsi esattamente come se in quel rapporto vi fosse uguaglianza»; 3) «non fare uso di alcuna specie di costrizione né verso altri né verso se stessi fuori del campo dell’obbligo rigoroso». Passa di qui la difficile via della giustizia, secondo Simone Weil. Una via fatta di doveri, prima che di diritti, ma soprattutto fatta di rapporti diretti e informali, piuttosto che di rapporti istituzionalizzati e giuridicizzati.

Se questa può essere la nostra conclusione, possiamo però individuare almeno un elemento della simbologia tradizionale che rientra a pieno titolo nell’immagine weiliana della giustizia, e che anzi viene a dare man forte proprio all’operazione di sovvertimento che si è tentato di ricostruire. Si tratta di un elemento minore ma non irrilevante: il ginocchio tenuto scoperto. Come ha notato ancora una volta Sbriccoli nello studio già ricordato, «quasi tutte le Giustizie bendate scoprono il ginocchio: di solito grazie alla foggia dell’abito nel quale spacchi orlati o fibbie ben messe formano una specie di finestra da cui quello si affaccia, oppure avanzando la gamba per farlo fuoruscire dalla sottana, o addirittura grazie ad una stravagante invenzione sartoriale che con un curioso artificio li mette in prepotente mostra tutti e due»197. Quello che va precisato è il significato da attribuire a questo simbolo: perché se, nella lettura di Sbriccoli, esso è chiamato a rappresentare la clemenza, e fa quindi da contraltare rispetto a oggetti



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