De Profundis by Oscar Wilde

De Profundis by Oscar Wilde

autore:Oscar Wilde [Wilde, Oscar]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Ma, mentre in certi momenti sono arrivato a rallegrarmi all’idea che i miei patimenti non avrebbero avuto fine, non potrei mai e poi mai sopportare che non possedessero un significato. Ora trovo, in qualche punto recondito della mia natura, qualcosa che mi dice come nulla di tutto quanto esiste al mondo manchi d’un significato, e i patimenti, poi. E questa cosa celata nella mia natura come un tesoro in un campo è l’Umiltà.

È l’ultima cosa che mi resti, e la migliore: l’ultima scoperta a cui sono approdato, il punto d’avvio per un nuovo sviluppo. È scaturita proprio dall’intimo di me stesso e così so che è uscita alla luce a tempo giusto. Non avrebbe potuto arrivare prima né dopo. Me ne avesse parlato qualcuno, l’avrei respinta. Se me l’avessero portata, l’avrei rifiutata. Ma, poiché l’ho trovata, voglio conservarla. Devo farlo. È l’unica cosa che abbia in sé gli elementi della vita, d’una nuova vita, una Vita Nuova per me. Tra tutte le cose è la più strana: non la si può donare e non la si può ricevere. La si conquista solo rinunciando a tutto quel che si ha. Solo quando s’è perso tutto, ci s’accorge di possederla.

Ora che mi sono accorto d’averla in me, vedo con assoluta chiarezza cosa dovrei fare, cosa debbo fare, in realtà. E, quando uso un’espressione come questa, non ho bisogno di spiegare che non sto alludendo ad alcuna autorità o ingiunzione esterna. Non ne ammetto. Sono molto più individualista di quanto sia mai stato. Nulla mi pare possedere il minimo valore, a eccezione di quello che si ricava da noi stessi. La mia natura sta cercando una nuova forma d’espressione delle proprie facoltà. Soltanto questo m’interessa. E, tanto per cominciare, debbo liberarmi da ogni possibile risentimento nei tuoi confronti.

Sono completamente senza un soldo, assolutamente senza tetto. Pure, esistono cose peggiori, su questa terra. Sono estremamente sincero quando dico che, piuttosto d’uscire da questo carcere con un amaro risentimento in cuore nei tuoi confronti, sarei lieto e pronto a mendicare il mio pane di porta in porta. Se non otterrò nulla dalla casa del ricco, mi daranno qualcosa alla casa del povero. Coloro che molto possiedono spesso sono avidi; quelli che hanno poco sono sempre pronti a spartirlo. Non m’importa affatto di dormire sull’erba fresca d’estate e, al sopraggiungere dell’inverno, ripararmi nel tepore d’un covone o sotto la falda spiovente del tetto d’un granaio, una volta che io abbia colmato d’amore il mio cuore. Le cose esteriori dell’esistenza non possiedono più per me alcuna importanza, ora. Puoi ben capire a qual punto d’individualismo sia arrivato, o meglio stia arrivando, perché il viaggio è lungo e «dove cammino sono spine».27

Naturalmente so che non sarà mio destino chiedere l’elemosina per strada e che, se mai giacerò sull’erba fresca di notte, sarà soltanto per scrivere sonetti alla luna. Quando uscirò dal carcere, ci sarà Robbie ad aspettarmi di là dalla grossa porta dalle borchie di ferro, Robbie, il simbolo non solo del suo affetto ma dell’affetto di molti altri ancora.



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