Demoni, mostri e prodigi by Giorgio Ieranò

Demoni, mostri e prodigi by Giorgio Ieranò

autore:Giorgio Ieranò [Ieranò Giorgio]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 12345
editore: Sonzogno
pubblicato: 2017-05-23T16:00:00+00:00


Storie di fantasmi

Plinio il Giovane non era un uomo facilmente impressionabile. Né era, per origine familiare, incline alle superstizioni. Suo zio, e padre adottivo, era stato il dottissimo naturalista Plinio il Vecchio, un martire della scienza, morto mentre osservava da vicino l’eruzione del Vesuvio. Il nipote era a sua volta un membro autorevole del Senato, e avrebbe concluso la sua carriera politica come governatore della provincia del Ponto e della Bitinia. Era un avvocato di grido, con ottime relazioni politiche, ma anche un uomo amante degli ozi in campagna e delle conversazioni colte. L’imperatore Traiano aveva grande fiducia in lui: tra le questioni che i due discutevano insieme, c’era per esempio il problema di come trattare quella strana setta di giudei bizzarramente convinta che il loro Dio si fosse incarnato nel figlio di un falegname. Eppure, quest’uomo così assennato prende stilo e papiro e decide di scrivere a un suo amico, influente quanto lui, se non di più, una lunga lettera in cui pone un dilemma di tutt’altro genere: esistono i fantasmi?

La lettera, contenuta nel settimo libro del voluminoso epistolario del grafomane Plinio, è forse la testimonianza al tempo stesso più bizzarra e più autorevole sui fantasmi antichi. Il destinatario è Licinio Sura, console per tre volte, consigliere, braccio destro e ghost-writer dell’imperatore. Plinio entra subito in argomento: «Vorrei sapere cosa pensi: secondo te, i fantasmi esistono davvero come entità dotate di una propria figura e natura, oppure sono solo ombre senza consistenza, create dalla nostra paura? Io, da parte mia, sarei incline a credere che esistano.» Da dove trae Plinio questa sua convinzione? Soprattutto da un racconto che aveva ascoltato riguardo a una casa infestata di Atene. Ecco questa antica storia di fantasmi, secondo il racconto di Plinio (nella traduzione di Antonio Stramaglia, Dedalo, Bari 1999):

C’era ad Atene una casa spaziosa e capace, ma malfamata e funesta. Nel silenzio della notte si levavano un rumore di ferraglia e, se si ascoltava più attentamente, uno stridore di catene dapprima più lontani, poi vicinissimi: ecco apparire allora uno spettro, un vecchio tutto macilento e trasandato, dalla barba incolta ed i capelli irti; ai piedi portava ceppi, alle mani catene, e li scuoteva. Per questo motivo gli inquilini passavano notti tetre e spaventose, senza chiudere occhio, in preda alla paura; all’insonnia seguiva la malattia, e alla malattia – aumentando il terrore – la morte. Talvolta infatti, addirittura, benché il fantasma se ne fosse andato il ricordo della sua immagine restava impresso negli occhi, e la paura durava più a lungo di ciò che la causava. Così la casa restò deserta e condannata a rimanere vuota, tutta abbandonata a quell’essere mostruoso; tuttavia si lasciava esposto il cartello, nell’eventualità che qualcuno, ignaro di una tale iattura, volesse comprarla o affittarla.

Arriva ad Atene il filosofo Atenodoro, legge il cartello e si fa dire il prezzo; poiché tanta convenienza gli pare sospetta, s’informa e viene a sapere ogni cosa, ma nondimeno, anzi a maggior ragione, prende la casa in affitto. Sul far della sera, dà ordine



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.