Demon's Passion by SHOWALTER Gena

Demon's Passion by SHOWALTER Gena

autore:SHOWALTER Gena
La lingua: ita
Format: epub
editore: Abyssinian
pubblicato: 2011-01-24T16:00:00+00:00


Capitolo 15

Tradita un'altra volta e per giunta dallo stesso uomo, pensò Scarlet cupa. Non poteva neanche dare a lui tutta la colpa, vista l'attrazione che provava nei suoi confronti. Be', ora era finita.

Non l'avrebbe ucciso, decise, anche se parte di lei sapeva che sarebbe stato l'unico modo per porre davvero fine a quella follia, ma l'avrebbe picchiato fino a fargli perdere i sensi, tenendolo là fino al ritorno dell'amata zia.

Non si curava di quello che gli sarebbe successo in seguito.

Mentre toccavano terra, Gideon si inarcò all’indietro per evitare le sue unghie dirette alla giugulare e assorbì gran parte dell'impatto. La nuca sbatté contro il pavimento e il sangue schizzò.

Con grande sorpresa di Scarlet, non cercò di scrollarsela di dosso quando gli si mise a cavalcioni, scrutandolo furiosa.

«Non avrei dovuto fidarmi di te» ringhiò. «Così un altro pezzo della mia vita è andato distrutto.»

Le mani calde, dure e callose di Gideon si posarono sulle sue cosce, come se la stesse tenendo stretta, invece di spingerla via. «Quella donna ti ha detto la verità: sì, ti ho fatto questo. Lei non ha mentito, non ha alterato i tuoi ricordi e non ti ha messo in testa delle falsità» proruppe.

«Sei tu il bugiardo.» Gli diede un pugno sul naso, facendo schizzare altro sangue. «Questo è per avermi dimenticata.» Desiderava farlo da tempo e ora niente poteva fermarla. Lo colpì di nuovo. «E questo per aver abbandonato nostro figlio.»

Smettila. Non fargli del male, urlò Incubi nella sua testa. Non fargli del male, ti prego. Sta dicendo la verità.

Come osava difendere quel verme? Sei il mio demone, non il suo. Ora fa' il tuo dovere e spaventalo. Coprilo di ragni.

No.

E va bene, l'avrebbe distrutto da sola. Quando sollevò il pugno, però, invece di girarsi Gideon attese, rassegnato. La lasciava fare, maledizione! In quel modo non c'era soddisfazione, solo vergogna.

«Non pensarci, diavolo.»

Quando le si rivolgeva in quel modo, in realtà intendeva angelo o tesoro. Non era la prima volta che usava quel vezzeggiativo e lei avvertì una stretta al cuore. «Non chiamarmi in quel modo. Non ne hai il diritto.» Non più. «Inoltre non c'è niente a cui pensare: mi hai usato per punire mia zia.»

«Maledizione, non sei la creatura più esasperante che abbia mai incontrato.»

«Lo credi davvero?» Balzò in piedi e gli diede un calcio nello stomaco. Non doveva mostrare nessuna pietà. «Questo per aver dormito con lei... e con tutte quelle sgualdrinelle, mentre eri sposato con me» aggiunse.

Fermati. Devi smetterla, intervenne ancora Incubi.

Nessuna pietà. Non mi fermerò finché non sarà morto. Eppure la sua mente si ribellava a quella prospettiva. Non avevi deciso di lasciarlo vivere?

Un rosso demoniaco comparve nelle profondità degli occhi di Gideon. «Non osare ascoltare quello che ti sto dicendo davvero. Me la sono portata a letto, certo. È chiaro?»

C'era qualcosa che avrebbe dovuto prendere in considerazione, ma al momento non riusciva a pensare in modo razionale. Vedeva solo il corpo nudo di Gideon avvinto a quello della zia e sentiva i gemiti di piacere e le grida di passione.

L'uomo sposato tanto tempo prima in realtà aveva sempre desiderato Mnemosyne.



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