Di questo amore non si deve sapere by Ritanna Armeni
autore:Ritanna Armeni [Armeni, Ritanna]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biografie
ISBN: Donna attraente e appassionata| magnetica e vitale| pianista eccellente| poliglotta| rivoluzionaria| impegnata nella lotta per i diritti delle donne| sostenitrice del libero amore| madre di cinque figli e moglie di un ricchissimo industriale russo: è Inessa Armand| votata anima e corpo alla causa bolscevica. Anche se per molto tempo il regime sovietico ha fatto di tutto per tenerlo segreto| fu il grande amore di Lenin| oltre che la sua più fidata collaboratrice. Si conobbero a Parigi nel 1909| in un caffè dove si incontravano i rivoluzionari russi in esilio: il loro legame si nutriva dell’ardore politico| dell’ebbrezza di ideare e partecipare a un cambiamento storico epocale| ma anche di fascinazione| attrazione e tenerezza. Inessa è sepolta per volere di Lenin davanti alle mura del Cremlino vicino a John Reed| ma è stata cancellata dai libri di Storia. Il capo della Rivoluzione non poteva essere macchiato dalla meschinità di un adulterio borghese. Ritanna Armeni| che ha seguito le sue tracce nelle poche testimoniamze e biografie esistenti e ha ripercorso i suoi passi in Europa| ci restituisce il ritratto fremente| dolce e indomabile di una donna che più che al passato sembra appartenere al nostro futuro: inquieta e non catalogabile| piena di contraddizioni eppure integra nelle sue passioni| capace di amare perché libera| rivoluzionaria nel privato e nel politico. La donna di domani.
editore: Ponte alle Grazie
pubblicato: 2015-09-07T16:00:00+00:00
Svizzera amara
Eppure, alla fine dellâestate, mentre il primo conflitto mondiale è in corso con tutta la sua sanguinosa drammaticità â lâAustria ha invaso la Serbia, i tedeschi, dopo aver dichiarato la guerra alla Russia, sono entrati in Belgio e nel Lussemburgo, per spingersi nel nord della Francia fino a fermarsi nel settembre del â14, sconfitti nella celebre battaglia sulla Marna â Inessa, Vladimir IlâiÄ e Nadja hanno ripreso una vita in comune.
La guerra, in cui troveranno la morte nove milioni di soldati e sette di civili, non cambia molto la quotidianità dei coniugi Ulâjanov e di Inessa, tutti trasferiti nella neutrale Svizzera. Le loro giornate non appaiono toccate dalle battaglie che, solo a qualche centinaio di chilometri da loro, dilaniano lâEuropa.
A Berna â comâera stato prima a Parigi, a Cracovia, a Poronino â i tre sono vicini di casa e si frequentano riscoprendo la vecchia intimità . Nadja racconta quei giorni con lo stesso tono di sempre: «La stagione fu in quellâanno magnifica. Vivevamo a Distelweg, piccolo villaggio luminoso e tranquillo sul margine della foresta di Berna, che si estende per parecchi chilometri. Di fronte a casa nostra abitava Inessa, a cinque minuti gli Zinovâev, a dieci gli Å klovskij. Vagabondavamo per ore intere per i sentieri della foresta ricoperti di foglie morte. Ci trovavamo di solito in tre, Vladimir IlâiÄ, Inessa e io. IlâiÄ ci esponeva il suo piano di lotta sul fronte internazionale. Inessa si appassionava sempre con lo stesso entusiasmo alle questioni politiche. Partecipò direttamente allo sviluppo della lotta, tenendo la corrispondenza, traducendo vari documenti in inglese e francese, studiando i materiali, prendendo abboccamenti con varie persone. Qualche volta restavamo per molto tempo seduti al sole sul declivio della collina coperta di cespugli. IlâiÄ abbozzava il piano dei suoi discorsi e dei suoi articoli, io studiavo lâitaliano su un manuale di Toussain. Inessa cuciva una gonna e si riscaldava, deliziandosi al sole di autunno: non si era completamente rimessa dopo il periodo di detenzione». Le tempeste sentimentali sembrano cessate senza aver scalfito unâamicizia che appare forte come nel passato.
Ma che cosa è successo? Comâè possibile che la distanza, allâapparenza definitiva, sia stata di nuovo ricucita? Come in passato sono stati gli eventi della storia a riunirli. Lâarrivo a Berna per i coniugi Ulâjanov non era stata una libera scelta. Malgrado Lenin avesse previsto lo scoppio del conflitto mondiale, non aveva pensato che, dopo la dichiarazione di guerra alla Russia, sarebbe stato necessario lasciare Cracovia che era parte dellâimpero austroungarico e quindi ormai territorio nemico. Era avvenuto così che le autorità austriache, dopo aver controllato per qualche tempo la vita del capo dei bolscevichi che ritenevano una spia, per maggiore sicurezza lo avevano arrestato. Era stato rilasciato dopo quindici giorni grazie allâintervento dei deputati socialisti austriaci che si erano fatti garanti presso le autorità e avevano fatto notare loro che Lenin, un nemico dello zar, non costituiva alcun pericolo per lâimpero. Una volta fuori dal carcere, con i soldi recuperati in tutta fretta da Inessa, Lenin e Nadja erano riusciti a raggiungere la Svizzera.
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