Diari della bicicletta by David Byrne

autore:David Byrne
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bompiani
pubblicato: 2023-02-24T00:00:00+00:00

Ciò che sto imparando, nonostante le sue incessanti proteste e le confutazioni di opinioni che nessuno ha manifestato, è che la situazione non è in bianco e nero come io, e molti altri occidentali con tendenze sinistroidi, preferiremmo pensare. Il regime di Marcos, sebbene corrotto fin dal principio, non lo fu più di molti altri, quantomeno inizialmente. Forse ancor meno, quando mosse i primi passi. A rendere per certi aspetti diversa la coppia fu l’effettiva costruzione di cliniche, autostrade, vie, ponti, centri culturali, e una scuola superiore per le arti, oltre alla creazione di un piano di assistenza sanitaria e molti altri dei programmi che avevano promesso durante le loro campagne elettorali. (Da quella scuola superiore uscirono molti dei creativi ancora in attività, amici delle persone presenti in questa stanza.) Programmi simili erano stati promessi da altri politici ogni volta che si approssimavano le elezioni, ma Marcos li realizzò. Ferdinand e Imelda furono quindi realmente amati da molti filippini – almeno all’inizio della loro permanenza al potere – e, secondo alcuni, nelle province continuarono a essere amati anche durante la loro destituzione, un evento che in qualche modo sconcertò la popolazione delle campagne. A un certo punto (negli anni sessanta) la coppia modellò deliberatamente la propria immagine su quella dei Kennedy – posando per istantanee di famiglia nel Palazzo Malacañang con versioni confezionate a mano degli abiti tipici delle Filippine, e in generale mostrandosi giovani e alla moda – cosa d’altronde vera. Come accadde nel caso dei Kennedy negli Stati Uniti, il pubblico andò in estasi. Così come i media internazionali. I Marcos apparvero su Time, Life e numerose riviste in tutto il mondo: erano una coppia molto fotogenica. Tutti avallarono questa fantasia – proprio come i media avallarono il mito dei Kennedy, che era stato creato più o meno nello stesso periodo.

Naturalmente, a cominciare dalla campagna per la rielezione di Marcos del 1969, e poi con la proclamazione della legge marziale nel 1972, l’ago della bilancia cominciò a spostarsi, perché il peso degli imbrogli, della censura, delle violazioni dei diritti umani, dei delitti, della corruzione e delle bugie superò quello dell’amore per la coppia presidenziale e delle sue opere encomiabili. Qui giace effettivamente l’amore – spianato con un bulldozer o mandato in un conto svizzero. All’inizio, quando il loro potere pareva consolidato dopo una schiacciante vittoria elettorale o la proclamazione della legge marziale, la tentazione di approfittare di quel diritto – come spesso fanno i politici – doveva essere irresistibile. Non sarebbero più stati costretti a perdere tutto quel tempo in sgradevoli e seccanti maneggi politici. Qualcuno potrebbe sostenere che quel potere e quel diritto rendessero tutto più efficiente. Ma a me pare che il bisogno di conservare il potere prese ben presto il sopravvento su quasi tutto il resto – come solitamente accade. Il palazzo finì per esser soffocato da un miasma di macchinazioni, intrighi, paranoia e tradimenti.

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