Divi Di Stato - Il Controllo Politico su Hollywood by John Kleeves

Divi Di Stato - Il Controllo Politico su Hollywood by John Kleeves

autore:John Kleeves
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 2012-03-24T16:00:00+00:00


Non possiamo esaminare tutte le mistificazioni operate, tutti i dettagli fuorvianti. Consideriamo solo come sono trattati due argomenti: la figura del Presidente e la questione della destra "fascista" americana. Sono due cavalli di battaglia per i film hollywoodiani sul genere.

Il Presidente è descritto come figura istituzionale eletta direttamente dal popolo e dotata quindi di grandi ed effettivi poteri. L'aura di mito assegnata ai Presidenti che compaiono in Forrest Gump esemplifica tale valutazione. Non è invece così. Il potere assoluto è detenuto collegialmente dall' establishment, che formula le direttive in organismi informali e formali. Fra i primi ci sono i vertici delle Multinazionali (che sono di tipo industriale, agricolo, estrattivo, editoriale, bancario, finanziario) e di altre entità economiche nazionali. Fra i secondi abbiamo associazioni di categoria; istituti di studi politici di Università (private) e di Fondazioni (private); club di alti personaggi politico-economici come il Council far Foreign Relations (CFR) e la Trilateral; l'alta burocrazia fissa delle Agenzie federali come FBI, CIA, USIA, ecc; il Congresso. CFR e Trilateral accolgono anche personaggi stranieri (ad es: Giovanni Agnelli) per dar da intendere che l'obiettivo è di far governare il mondo dai ricchi, di qualunque provenienza; in realtà l'obiettivo è di far governare il mondo dagli americani ricchi. Le Agenzie federali non risentono dei cambi di Amministrazione alla Casa Bianca, come si fa credere: sono sostituiti i capi e i loro assistenti, ma le figure chiave in senso operativo rimangono - ovviamente. Qui è il Potere.

Il Presidente non ha possibilità di influire sulla politica interna, dove sovraintende il Congresso. Egli ha un unico compito: condurre la politica estera, e di farlo perseguendo gli obiettivi fissati dall'establishment: piegare il mondo alle esigenze di sfruttamento economico delle Multinazionali statunitensi, tramite l'utilizzo delle risorse diplomatiche e militari messe a disposizione dalla "collettività" nazionale. Anche qui deve operare con l'assenso del Congresso, che può negare i fondi per iniziative all'estero, ad esempio per guerre. Per il resto il Presidente degli Stati Uniti d'America è una pura figura di rappresentanza. Se non soddisfa il Presidente può essere licenziato, proprio come un impiegato25: la procedura di impeachment è prevista allo scopo. Il motivo è sempre la politica estera. La procedura di licenziamento fu tentata con Andrew Johnson, insicuro in politica estera, ma fallì per un voto; riuscì con Richard Nixon, reo di avere perso la Guerra del Vietnam, perdendo così tutta l'Indocina per le Multinazionali statunitensi che vi operavano; è tentata in questo periodo con Bill Clinton, accusato silenziosamente di non saper reagire alla fine della Guerra Fredda imposta da Perestrojka26.

Molta importanza attribuisce quindi Hollywood alla destra "fascista" americana. Sarebbe rappresentata da qualche senatore con dietro un elettorato retrivo ma tenace, come a suo tempo Barry Goldwater ed ora Jesse Helms; da qualche industriale o finanziere eccentrico, tipo Howard Hughes o i fratelli petrolieri Hunt; da qualche Televangelista tutto Vecchio Testamento & Soldi come Jerry Falwell; da qualche funzionario dell'FBI o della CIA che ha preso troppo sul serio il suo mestiere di difensore dell'America. Tali elementi, coalizzandosi, sarebbero responsabili



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