Dove nasce l'arcobaleno (Italian Edition) by Andrea Caschetto

Dove nasce l'arcobaleno (Italian Edition) by Andrea Caschetto

autore:Andrea Caschetto [Caschetto, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Giunti
pubblicato: 2016-10-18T22:00:00+00:00


VIETNAM, LA FAMIGLIA PERFETTA

Un altro confine, un altro paese. Il mio anziano vicino di posto in corriera mi ha detto che nei giardini e nei parchi di Ho Chi Minh, un tempo Saigon, potrebbe capitarmi di camminare sui morti: sono numerose le fosse comuni; uomini, donne e bambini senza nome – strappati alla vita da una guerra assurda come lo sono le guerre – diventati fiori, alberi, cespugli. Un dolce tornare a esserci, un risarcimento e insieme un ricordo di quel che è stato. Il suo raccontare è sereno, e mi accompagna in questo lungo giorno. Di sera il cielo nasconde le stelle, è avido, le tiene per sé. Mai come adesso ho bisogno del sorriso dei bambini, e rimango sveglio ancora per un po’, concentrato sul buffo russare di una donna che siede in fondo.

Anche in questa tappa, mi sono affidato al couchsurfing. Arriverò intorno alla mezzanotte, non vorrei disturbare. La famiglia che mi ospiterà vive in periferia, la via è intitolata a un certo Hau Giang, chissà cos’ha fatto questo tizio per meritarsi una strada con il suo nome. Ho paura a bussare, vista l’ora, ma Linh ‒ la ragazza che ha accettato la mia richiesta ‒ mi ha scritto che i genitori gestiscono un ristorante sotto casa, e i fornelli non dormono mai. Dei nove membri della sua famiglia, lei è l’unica a parlare inglese. La corriera mi deposita davanti a casa loro, in Vietnam funziona così. Prima di partire, l’autista chiede a ogni passeggero l’indirizzo di arrivo e poi provvede a recapitarlo, come si fa per i pacchi. Il ristorante non è un ristorante, perlomeno non come lo intendiamo noi: piuttosto un marciapiede-locanda, sgabelli lungo la strada e ciotole piene di noodles, brodo, verdure e carne, da appoggiare sulle ginocchia o sui tavolini. I genitori di Linh hanno intuito subito che ero io, l’ospite, e mi hanno accolto con una ciotola bollente, un liquido scuro dove galleggiava qualcosa di indecifrabile. Una delizia, ci voleva per far pace con il mio stomaco.

Come ha scritto Linh, dormirò nel sottotetto di casa. Sono stanco, ma non mi sembra cortese salire. Aspetto che i genitori chiudano il locale.

«Ban mon di len?» dice la moglie. Non capisco, ma dal tono sembra una domanda. Rispondo di sì. «Yes.» Si rivolge verso il marito, si avvicina per prendere il mio zaino. Forse mi stanno invitando a entrare. Andiamo avanti a gesti e sorrisi: con i bambini funziona molto bene, con gli adulti meno, ma ci intendiamo.

È un sottotetto, l’arredamento è essenziale: un tappetino al posto del materasso e una sedia. Il bagno dov’è? I genitori di Linh si congedano con un inchino e io ne approfitto per stendermi. Il tappetino è duro, la mia schiena, già molto provata, dovrà sopportare ancora. Al piano di sotto, si discute piuttosto animatamente e mi preoccupo, forse non vado loro a genio, si aspettavano altro, non so. Invoco Linh, speriamo che arrivi presto.

«Niao ti sun!» Il marito è tornato. Prende lo zaino e si avvicina alle scale:



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