Dritto al cuore by Pennetta Flavia

Dritto al cuore by Pennetta Flavia

autore:Pennetta, Flavia [Pennetta, Flavia]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852021626
editore: Mondadori
pubblicato: 2011-11-21T23:00:00+00:00


9

Dopo un’interruzione si ricomincia da capo, nel tennis. Proprio dall’inizio. Se ci si ferma per qualche ragione fisica bisogna imparare di nuovo a muoversi in un certo modo, a conquistare lo spazio intorno e a gestire se stessi e quell’appendice utilissima che è la racchetta. Nel mio caso si tratta del polso, quello sinistro: subito dopo l’operazione il fisioterapista mi insegna a muoverlo, come se fossi una bambina che deve fare i primi passi. Mi dà una serie di attrezzi per testare la presa della mano, verifica che esegua gli esercizi nel modo giusto e che sia in grado di controllare autonomamente quanta forza imprimere a ogni singola flessione.

Ci vogliono settimane prima che sia in grado di maneggiare la racchetta in sicurezza. Appena posso corro in campo a fare qualche palleggio. So che l’altra cosa che si perde con una lunga sosta è il feeling. È dicembre e non ho più l’abitudine alla partita, dimestichezza con il gioco “contro” qualcuno.

Ancora, ho perso il rispetto degli avversari: ero sedicesima quando mi sono dovuta fermare, sono scesa al ventottesimo posto a causa di tutte le “assenze”, anche se giustificate. In agosto la tennista che scendeva in campo contro di me sapeva di dover giocare contro una tra le prime venti al mondo, ora sa di dover giocare contro una che è stata ferma, si è operata e, probabilmente, ci metterà parecchio tempo a rimettersi.

Carlos fa il possibile per sostenermi, sono io che sono insostenibile. Sono convinta di aver ancora cose da dare, possibilità concrete di migliorare il mio gioco, ma uno stop di più di tre mesi è una batosta. Ricominciare da capo è la seconda.

Divento diligente e ubbidisco alla schiera di camici bianchi che si occupano di me tra Barcellona e Verbier. Carlos mi coccola, mamma e papà mi incoraggiano, Gabi sfodera tutto il suo senso paterno.

La mia rentrée è un vero disastro: esco al primo turno a Gold Coast, Hobart e agli Australian Open. La prima partita è una disfatta: la Kirilenko mi scavalca 6-1, 6-1; le altre due, anche se perse con punteggi dignitosi, sono comunque pessimi segnali: Aiko Nakamura, che proviene dalle qualificazioni, mi batte a Hobart mentre Kala Kanepi, settantasettesima al mondo, complice il caldo africano, approfitta delle mie difficoltà e passa il turno.

Perdo posizioni in classifica e rimbalzo al trentottesimo posto: un anno di lavoro cancellato, scomparso, annullato. Come se niente fosse.

Accuso il colpo e scelgo di tornare a casa: per un mese mi alleno con Gabi a ritmo serrato. Voglio recuperare prima che le mie avversarie pensino che non tornerò più quella di una volta, e per farlo alla grande devo dar prova di essere la stessa del 2006.

Carlos rimane al mio fianco per qualche tempo: è un regalo enorme. Dopo la finale a Sydney fa rotta verso la Spagna e possiamo fare finta che sia vacanza, che la stagione non sia ancora iniziata, che davanti ci siano solo giorni da passare insieme. Il sogno è reale: parliamo spesso di come sarà la nostra famiglia,



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