Estetica del brutto by Karl Rosenkranz

Estetica del brutto by Karl Rosenkranz

autore:Karl Rosenkranz [Rosenkranz, Karl]
La lingua: eng
Format: epub
ISBN: 9788877261199
editore: Aesthetica
pubblicato: 2020-01-31T09:14:21+00:00


Conclusione

Gli dèi dell’Olimpo rappresentano le forme più belle mai create dalla fantasia. Eppure avevano tra loro lo zoppicante Efesto, e questo dio zoppicante non solo era maritato con la dea più bella, Afrodite nata dalla spuma del mare, ma era anche il dio sensibile dell’arte di forgiare e sapeva creare le forme più belle. E benché gli dèi fossero così belli e immortali, non ritenevano disdicevole alla loro dignità scoppiare a tratti in una risata – una risata, dice Omero, che non si può soffocare – come quando Efesto catturò la sua sposa e Ares con una rete. La mitologia greca riconosce in tal modo la connessione di bello, brutto e comico. Ma lo fa, inoltre, in un mito apposito, sul quale richiama l’attenzione Bohtz nello scritto Über das Komische und die Komödie258 e che troviamo nei Deipnosofisti di Ateneo (xiv, 2). Parmenisco si era arrampicato fino alla caverna di Trofonio e ne aveva visto gli orribili prodigi. Da allora non potè più ridere e perciò interrogò l’oracolo di Delfi. Esso gli rispose che la madre gli avrebbe concesso di nuovo, giunto a casa, la capacità di ridere. Giunto a Delo, Parmenisco cercò il ritratto della madre del dio, Latona, che gli fu mostrata in un ciocco sformato. Ciò suscitò in lui, che si era aspettato di vedere una bella statua, il riso più violento. L’oracolo aveva così mantenuto la sua parola.

La madre del bell’Apollo e un ciocco sembrano essere cose troppo eterogenee tra loro, eppure qui quest’inconciliabilità era reale, e tale realtà – in quanto realtà che non doveva essere possibile – ridicola. Il mito non è forse la storia della connessione tra il brutto – che ci fa ammutolire – e il comico che ci rende di nuovo gai?

Siamo andati alla ricerca del brutto anzitutto nel concetto negativo, dell’imperfetto in generale. Si è visto che non era nulla di originario, solo qualcosa di derivato che ha nel bello la condizione della sua esistenza. Abbiamo potuto convincerci, a questo punto, che si realizza nella natura: in parte nelle sue forme immediate, in parte con la mediazione della malattia o dell’ottundimento. Il brutto spirituale si distingue dal brutto naturale; col primo non si può indicare errore, ignoranza, goffaggine, ma solo la follia e il male. Che l’arte, come crea­trice del bello, potesse prendere per soggetto il brutto sembrava una contraddizione. Ma non ne è risultata solo la possibilità di tale creazione, bensì anche la necessità: da un lato per l’universalità del contenuto dell’arte, che riflette in sé l’immagine generale del mondo dei fenomeni, dall’altro lato per la natura del comico, che non può fare a meno del brutto come suo mezzo. Ora, dal momento che le arti si distinguono qualitativamente tra loro per la diversità del medium della rappresentazione, ne risultava un diverso rapporto verso la possibilità di crea­re il brutto: alla musica e all’architettura spettava il minimo, alla scultura il medio, alla pittura e poesia il massimo di possibilità. Certamente le arti condividono la possibilità in generale di restare



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.