Fantozzi dietro le quinte by Elisabetta Villaggio

Fantozzi dietro le quinte by Elisabetta Villaggio

autore:Elisabetta Villaggio [Villaggio, Elisabetta]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Baldini+Castoldi
pubblicato: 2021-09-17T14:27:14+00:00


Con Fantozzi contro tutti (1980), terzo episodio della «serie», cominciano i primi cambiamenti significativi.

La Cineriz non voleva produrlo: i primi due film erano andati molto bene e voleva chiudere in bellezza. Subentra allora un giovane produttore, Bruno Altissimi, che coglie la sfida al volo. E la racconta così: «Ho conosciuto tuo padre in Sardegna nel 1976, durante le riprese de Il signor Robinson, mostruosa storia d’amore e d’avventure, prodotto da Franco Cristaldi. Tra noi si è creata subito una simpatia e non c’ho messo molto a capire che lui voleva proprio farlo, quel terzo film. All’epoca ero solo un esecutivo, così lo proposi a Cristaldi, che però non ne voleva sapere. Ma io sono un cavallo pazzo perciò, complice l’insistenza di tuo padre, ho deciso di andare in giro a cercare i soldi per produrlo io. Ho girato parecchio e non è stato facile trovare i primi finanziamenti, anzi all’inizio ho firmato diverse cambiali. Finché un bel giorno mi chiama Goffredo Lombardo, fondatore della Titanus, col quale avevo già collaborato in passato ed ero rimasto in buoni rapporti: “Senti Altì” – lui parlava così, con un forte accento romano – “so che stai cercando di fare questo film, fammi capire quanto ti serve”. Ottocento milioni, ho risposto. E lui: “Vabbè, te li metto tutti io, più lancio e copie al cinquanta per cento”. Un ottimo affare, non potevo rifiutare. Ho posto solo una condizione: avremmo dovuto cambiare regista. Non perché non avessi fiducia in Salce, ma perché aveva già dato, e tanto, nei primi Fantozzi ed ero convinto che un giovane avrebbe potuto portare qualcosa di nuovo, di diverso».

All’epoca Neri Parenti aveva realizzato un solo film da regista, ma era stato l’aiuto di Salvatore Samperi, Steno e Giorgio Capitani. Ma lasciamo sia lui a raccontare il suo primo approccio con l’universo fantozziano: «A un certo punto, non so bene perché, Paolo aveva deciso di fare il terzo film con la Titanus e di occuparsi anche della regia. Io avevo appena girato un filmetto che si chiamava John Travolto… da un insolito destino, avevo ventisette anni e un regista così giovane non si era mai visto, ma Goffredo Lombardo con gli sceneggiatori Piero De Bernardi e Leo Benvenuti pensarono fossi la figura giusta da affiancargli: non un regista affermato ma uno che avrebbe potuto aiutarlo negli aspetti più pratici, come il piano di lavorazione e tutte quelle cose che esulano dalla pura dimensione artistica. In più avevo dimostrato di saper portare avanti la baracca e avevo fatto da aiuto regista in quattro o cinque film dove figurava tuo padre. Insomma, erano convinti fossi la persona giusta e mi proposero. E tuo padre accettò. A quel punto fui convocato a casa sua, in via Pezzana. Prima dell’appuntamento mi dissero che era contentissimo di questa soluzione, che gli piacevo. Così mi presento a questo incontro e lui, che pure mi conosceva, mi guarda e fa: “Mica pensavo che eri te, pensavo fosse un altro”. Faccio per andarmene e lui mi ferma: “Vabbè, sei venuto fin qua, lo fai tu”.



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