Fate e martello by AA.VV

Fate e martello by AA.VV

autore:AA.VV. [AA.VV.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EINAUDI
pubblicato: 2022-11-24T12:00:00+00:00


Lo sciocco e l’uomo saggio

William C. Anderson

In un tempo molto lontano due uomini si incontrarono. E uno chiese all’altro: «Chi sei tu?»

Quello rispose: «Sono uno sciocco, e mi chiamo lavoratore. Adesso dimmi, tu chi sei?»

«Io», rispose l’altro, «sono un uomo saggio; mi chiamano gentiluomo».

«E cosa fai?»

«Insegno agli sciocchi come te».

«Mi insegneresti?»

«Con piacere, seguimi».

Lo sciocco andò con l’uomo saggio, che lo portò dove c’erano una pila di mattoni e un mucchio di legna.

«Costruiscimi una grande villa e una piccola capanna», disse l’uomo saggio.

Lo sciocco lo fece, e quando ebbe finito l’uomo saggio gli diede un po’ di denaro, dicendogli: «Io vivrò nella villa perché me la sono meritata per via del mio intelletto; tu invece vivrai nella capanna, perché è piú adatta a te che sei uno sciocco, non apprezzeresti le raffinatezze artistiche di quella villa, e coi tuoi stivali chiodati rovineresti i costosi tappeti; e dal momento che la capanna mi appartiene (ricordi di averla costruita per me), mi sembra giusto che tu debba pagarmi un affitto per avere il diritto di abitarci dentro».

Lo sciocco si sistemò allora nella piccola capanna, e pagò l’affitto, dicendosi: «Che uomo per bene; non avrei mai pensato di costruirmi una capanna se lui non me l’avesse chiesto, e non potrei permettermi l’affitto se lui non mi avesse dato una paga giornaliera».

Dopodiché l’uomo saggio portò lo sciocco all’ingresso di una miniera, e disse: «Estrai il carbone dalle viscere della terra, e quando ce ne sarà abbastanza per me tu potrai utilizzare la cenere che resta per scaldarti».

Lo sciocco fece quanto gli era stato detto e affermò: «Quest’uomo non soltanto è saggio ma è anche buono, perché mi concede la sua cenere per scaldarmi quando avrebbe potuto buttarla via senza pensarci troppo».

L’uomo saggiò poi disse allo sciocco: «Mi serve qualcuno che mi vesta, mi prepari da mangiare, ecc.; manda qualcuno dei tuoi figli a farmi da servo».

E lo scioccò mandò i suoi figli, pensando tra sé: «Questa è un’ottima cosa, il gentiluomo insegnerà loro come ha insegnato a me, e un giorno anche loro potranno diventare gentiluomini».

Qualche giorno dopo quello sveglio dei due disse all’altro: «Quando ho preso a servizio i tuoi figli sono stato costretto ad aumentare le mie spese; sarà dunque il caso che ti accontenti di un salario piú basso di modo che io sia in grado di remunerarli equamente».

Il sempliciotto si grattò per un attimo la testa, ma alla fine convenne: «Oh, sí, i miei figli devono essere pagati, assolutamente. Molto bene, dobbiamo vivere tutti».

E ancora l’uomo col cervello disse a quello senza sale in zucca: «Costruisci due scuole per me, una ampia e spaziosa l’altra piccola e angusta dove potranno essere educati i tuoi figli».

«Perché», rispose l’altro, «una delle due deve essere piú grande?»

«La ragione è che i miei figli sono nati dotati e svegli, proprio come me, e necessitano di un’educazione di alto profilo cosí da poter sviluppare a pieno le loro potenzialità intellettuali. D’altra parte invece i tuoi figli, essendo la genia di uno sciocco, saranno certo destinati al lavoro manuale, proprio come te, e dunque la scuola piú piccola sarà piú che sufficiente.



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