Ferrovia by A. Zanardi

Ferrovia by A. Zanardi

autore:A. Zanardi [Zanardi, A.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction
pubblicato: 2012-03-06T09:31:15+00:00


15

Si era verso la fine di Gennaio, un'umida serata tra le torri, quando incontrai Elena. Ero sceso a passeggiare e a guardarmi attorno, Ramon aveva deciso di non uscire quella sera e per me andava benissimo ma non ero riuscito a resistere a lungo leggendo Sherman Alexie, non perchè non fosse bello ma perchè è intenso e denso di poesia quanto una vodka è intrisa d'alcool; va gustato poco a poco. Così avevo preso la via della strada, anche se sapevo che si sarebbe risolta probabilmente in una solitaria passeggiata in compagnia del rumore dei miei passi. Ma quelle strade mi davano una sensazione di pace, di soddisfazione, di quiete; un riposo necessario dopo la mia frenesia di imparare e di vedere tutto quello che c'era, quell'ansia di agguantare ogni singolo particolare.

Ero così appena sceso e giunto in Piazza Ravegnana quando sentii una voce che mi chiamava; mi girai ed era Elena, sola come me. C'eravamo visti una sola volta quell'altra sera in casa nostra, ma era stata una serata di tale morbida comunione che ci sentivamo già, più che amici, fratelli. La sua voce e il suo volto mi erano ormai familiari, erano compresi in quella schiera di eletti ai quali sentivo di appartenere, il mio piccolo Olimpo personale. Insomma eccola qua, questa fanciulla bionda con i capelli lunghi appena ad appoggiarsi morbidi sulle spalle come code di gatto; e il suo montgomery scuro con i bottoni enormi a forma di corno, o unghia di drago, che ne so, comunque imponenti; il suo viso brillante che contornava gli occhi azzurri come un cielo di primavera. Era questa una fanciulla dolce e desiderabile, l'avevo sentito fin dalla prima occhiata e dalle poche parole che aveva pronunciato, ma ero stato tanto filosoficamente preso dall'amosfera della serata che non mi ero soffermato su queste considerazioni. Ora invece che la vedevo nuovamente e sola, ora che lo spettacolo era lei, e non ne era una parte, ora la vedevo davvero graziosa; e quel sorriso con il quale mi si stava avvicinando mi accendeva piccole scintille. Risposi al suo saluto, poi senza dire null'altro ci abbracciammo e ci scambiammo un bacio sulla guancia; e sempre di tacito accordo ci avviamo per via Rizzoli camminando a braccetto.

Era per lo stesso mio motivo a girovagare nelle strade umide e pressochè deserte della quasi mezzanotte, mi spiegò, un desiderio di pace e di serenità. Le chiesi dove abitava, e lei parlò di un appartamento con altre ragazze nei pressi di via D'Azeglio. Cominciammo a conoscerci senza partire dal passato, lasciando che i nostri occhi esprimessero le premesse necessarie; saltando direttamente ai sogni e ai desideri, accordandoci nel giro di pochi minuti per una gita a Verona da tenersi in un prossimo futuro - mi disse che c'era stata diverse volte e io le confessai il mio amore per quella città; mi parlò poi di alcuni suoi viaggi facendomi fremere di invidia e di emozione, e finimmo poi presto - come è ovvio che due ragazzi facciano -



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