Francesco Cossiga dalla A alla Z by Anthony Muroni

Francesco Cossiga dalla A alla Z by Anthony Muroni

autore:Anthony Muroni [Muroni, Anthony]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Èthos
pubblicato: 2015-01-14T23:00:00+00:00


Proprio nel 2008, in occasione della crisi del governo Prodi, il senatore a vita arrivò a difendere fino all’ultimo la legittimità dell’esecutivo, sostenendo che la sua caduta non era dovuta all’uscita dell’Udeur di Mastella dalla maggioranza, ma a una indebita pressione dei giudici, che avevano fatto arrestare la moglie del Guardasigilli per questioni legate a tangenti in Campania.

Qualche mese prima se l’era presa con i magistrati di Potenza, che avevano aperto le porte del carcere a Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell’ultimo Re d’Italia: “Quell’ordine di arresto altro non è che un duro colpo alle posizioni assunte dal ministro della Giustizia Clemente Mastella – disse Cossiga – un gesto che copre di ridicolo tutta la magistratura italiana. Io sono un repubblicano per convinzione e tradizione, anche perché nel 1931 gli antenati di Casa Savoia fecero fucilare un mio antenato, ordinando di buttarne il corpo inanimato in una fossa comune con decine di carabinieri, fanti e granatieri. Ma il provvedimento deciso dai magistrati di Potenza mi porta adesso a guardare Vittorio Emanuele con grande rispetto. Da questo episodio, però, si può vedere in modo chiarissimo quanto sarà difficile il percorso ideato dal mio amico Clemente Mastella per giungere a un accordo consensuale su un nuovo ordinamento giudiziario. Il progetto del Guardasigilli è ispirato dal capo della sua segreteria, uno dei principali leader di Magistratura democratica, corrente eversiva della già di per sé eversiva Associazione nazionale magistrati. E quando dico eversiva lo faccio con la cognizione di causa di chi è stato capo dello Stato e presidente del Consiglio superiore della Magistratura. Bene, a questo tavolo delle trattative con i magistrati, il ministro della Giustizia si troverà a discutere con personaggi come il pubblico ministero della Procura di Potenza Henry John Woodcock. In questo modo, ai guai che parte della magistratura italiana – non tutta, sia ben chiaro – ha combina to fin oggi all’ordinamento giudiziario e civile del Paese si rischia di aggiungere altri disastri. Un rischio che l’Italia non si può permettere e che a questo punto obbliga tutta la nostra magistratura a una riflessione approfondita sul contributo che può e deve dare all’ammodernamento e al rilancio della Nazione”.

Sarebbero centinaia gli episodi da raccontare a proposito di questa guerra a distanza. Poco conosciuto, ma significativo, è quello che riguarda la sfuriata che, dal Quirinale, Cossiga fece dopo aver letto un articolo su Repubblica, intitolato “Falcone, che peccato”, scritto da Sandro Viola. Il giornalista, in quell’occasione, accusava il magistrato palermitano di “essere entrato a far parte di quella scalcinata compagnia di giro degli autori di “instant books”, degli opinionisti al minuto, dei noti esperti, degli ospiti in studio, che alla sera si affacciano sugli schermi televisivi. In questo modo si pone il problema della compatibilità tra la funzione dell’apparato statale e l’attività pubblicistica”.

Cossiga era affezionato a Falcone e riteneva di aver avuto una discreta parte nel cooptarlo a Roma, alla direzione degli Affari penali del ministero di Grazia e Giustizia. Chi ritiene esagerato quanto scritto da Renato Farina nel suo contestato



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