Franchi Paolo - 2013 - Giorgio Napolitano: la traversata da Botteghe Oscure al Quirinale by Franchi Paolo

Franchi Paolo - 2013 - Giorgio Napolitano: la traversata da Botteghe Oscure al Quirinale by Franchi Paolo

autore:Franchi Paolo [Franchi Paolo]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Biography & Autobiography, Historical, Political Science, Political Ideologies, Communism; Post-Communism & Socialism, Political Process, Leadership
ISBN: 9788817062077
Google: M3mmMQEACAAJ
editore: Rizzoli
pubblicato: 1999-12-31T23:00:00+00:00


Per Napolitano, che lo conosce da una vita, lo frequenta e gli è amico, il Professore rappresenta qualcosa di più di un interlocutore. Ma a fine dicembre del 1975, dopo che Moro ha ricevuto Berlinguer e i comunisti per discutere assieme del programma di governo, è proprio il professor De Martino a decidere che la misura è colma: i socialisti non vogliono più restare nella maggioranza, pagando tutti i prezzi del caso a destra e soprattutto a sinistra, mentre il Pci incassa contemporaneamente tutti gli utili politici del dialogo con Moro e La Malfa, standosene però comodamente all’opposizione in attesa di tempi migliori. Lo scrive a Capodanno sull’«Avanti!», nel tradizionale fondo di auguri ai compagni e ai lettori. Il messaggio suona chiarissimo: mai più al governo senza i comunisti. E porta dritto, naturalmente, alla crisi di governo e alle elezioni anticipate. De Martino, proprio lui, sembra riuscito a guadagnare al Psi, sette mesi prima dell’avvento alla segreteria di Bettino Craxi, quella patente di inaffidabilità che né Moro né Berlinguer gli ritireranno mai. Per i comunisti come Napolitano, tradizionalmente inclini a una politica unitaria, o quanto meno di buon vicinato, con il Psi, è un problema serio. E a renderlo più acuto provvede il fatto che alle elezioni il Psi si presenta con una proposta che non sta in piedi, quella di una generica alternativa con al centro i socialisti, su cui al quarantesimo congresso convengono, almeno tatticamente, le diverse anime del partito.

La scelta si rivelerà disastrosa per il Psi, che nelle elezioni politiche del 20 giugno 1976 otterrà uno stentatissimo 9,6 per cento, e prima ancora per De Martino: il 16 luglio, al termine di una convulsa riunione del Comitato centrale al Midas, un albergone della periferia romana, verrà spodestato (all’epoca sembra un golpe di colonnelli, o poco più) per fare posto a Bettino Craxi, che a se stesso e al partito dà per stella polare il motto: Primum vivere. La cosa preoccupa da subito Botteghe Oscure: questo nuovo segretario, delfino di Nenni, da sempre socialista, da sempre autonomista, da sempre anticomunista, non piace neanche un po’. Ma, in queste settimane, le ambasce socialiste non sembrano proprio la questione principale. Dalle urne è uscita un’Italia politica fino a pochi anni prima largamente impensabile. Di qua la Democrazia cristiana che, soprattutto a scapito dei partiti laici minori, guadagna 1.300.000 voti, recupera i consensi perduti nelle elezioni regionali dell’anno precedente e si attesta al 38,7 per cento. Di là il Partito comunista, che di voti però ne guadagna tre milioni e mezzo, avanza di un punto rispetto alle (trionfali) regionali del 1975 e addirittura di sette rispetto alle politiche del 1972, e ottiene un clamoroso 34,3 per cento. Gli altri, fuori gioco o quasi. Il giudizio più lucido lo dà Moro: le elezioni non hanno avuto un vincitore, ma due. Di compromesso storico, adesso, si parla ovviamente moltissimo. Ma quello che si tratta di stabilire è se sia possibile o no, in attesa di dirimere le grandi questioni strategiche, un compromesso politico,



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.