Freddie Mercury. Una biografia intima by Peter Freestone & David Evans;

Freddie Mercury. Una biografia intima by Peter Freestone & David Evans;

autore:Peter Freestone & David Evans; [Freestone, Peter & Evans;, David]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Musica
ISBN: 9788862316019
editore: eDigita srl.
pubblicato: 2015-01-20T23:00:00+00:00


Capitolo quattro

Avendo conseguito il diploma come grafico all’Ealing Technical College, fu naturale per Freddie interessarsi all’artwork e alle scenografie legati all’attività dei Queen. Le sue competenze riguardavano la grafica: non si considerò mai un artista del tipo tavolozza e pennello. Le sue qualità erano circoscritte al canto, alle performance dal vivo, alla composizione e al disegno. Partiva sempre dalle immagini che aveva in testa, e stava a lui dar loro una forma. Al di fuori dell’entourage, non credo si sapesse granché del suo talento nel campo del disegno. Era davvero bravo.

C’è una storia divertente dietro uno dei bozzetti che ha lasciato. Sfogliando il catalogo di un’asta d’oggetti d’arte, Freddie vide alcuni disegni di Matisse, il celebre impressionista francese. Il prezzo si aggirava sulle 10-12mila sterline. Sorpreso, esclamò: “È ridicolo! Potrei disegnarli anch’io, e non si avvicinerebbero mai a una cifra del genere! Dai, dammi qualche foglio”. In venti secondi buttò giù una copia esatta del modello che si trovava davanti.

I dipinti che acquistava erano di ogni genere. Un quadro astratto comprato in Brasile lo tenne appeso per anni in cucina, sopra la panca del tavolo. Molto tempo dopo lo sostituì con la riproduzione di un’opera del catalano Joan Miró che gli era piaciuta moltissimo. Il dipinto brasiliano non finì nel dimenticatoio, cosa credete? Lo spostò da qualche altra parte, e può darsi che sia stato portato in soffitta, deposito di numerosi oggetti suoi e del sottoscritto. Possedeva poi così tante stampe giapponesi da non sapere più dove metterle. Per ovviare al problema, sotto alle scale che conducevano alla sua suite era stato approntato uno spazio dove conservarle, appese, in attesa che decidesse di ricollocarle alle pareti. Le cornici che le ospitavano potevano contenerne anche due alla volta. Andava anche particolarmente fiero di un’incisione su legno realizzata da Goya, collocata al piano superiore dell’abitazione di Garden Lodge.

Quando, adolescente, si era trasferito in Inghilterra, doveva aver previsto di far carriera nel campo dell’arte. Se proprio doveva frequentare il college, studiare grafica sarebbe stata l’ipotesi più allettante. È il modo di percepire la realtà che rende un artista tale. Se camminando per strada un banchiere vede una fenditura nel marciapiede, penserà al costo della riparazione o della sostituzione dello strato di cemento; chi ha inclinazioni artistiche vi scorgerà forme e disegni fantastici.

Strano a dirsi, per creare un’opera bisogna essere un po’ banchiere e un po’ artista. Freddie non permise mai al fattore economico di ostacolare progetti che reputava di valore. Se la perfezione, o quello che ci si avvicinava di più, richiedeva qualche spesa extra, lui non si faceva scrupoli. La sua condizione gli permetteva di essere un artista che non badava a simili aspetti. Sarebbe bastata una visita a Garden Lodge per accorgersene. Potrei sbagliarmi, ma penso che Freddie non abbia mai puntato a diventare la migliore rock star in circolazione, né la più famosa o la più importante. Ogni volta, la sua unica ambizione era portare a termine il progetto successivo, che si trattasse di un album, un video o una tournée.



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