Gli eroi della guerra di Troia (Italian Edition) by Giorgio Ieranò

Gli eroi della guerra di Troia (Italian Edition) by Giorgio Ieranò

autore:Giorgio Ieranò [Ieranò, Giorgio]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788845497674
editore: Sonzogno
pubblicato: 2015-06-11T07:00:00+00:00


Ulisse, l’eroe della nostalgia

È l’eroe giusto per i tempi di crisi. Uno che sa cavarsela in ogni situazione, che riesce a inventarsi vie d’uscita inattese quando ormai non sembra esserci più scampo. Non per caso è, da sempre, l’eroe di ogni modernità. Gli illustri filosofi di Francoforte, Theodor Wiesengrund Adorno e Max Horkheimer, ne fecero un’incarnazione dello spirito illuminista, l’alfiere della tecnica e del dominio dell’uomo sulla natura. Ma Ulisse non è come Prometeo. Quest’ultimo si rivolge all’umanità in astratto, al genere umano, al quale apre la strada del progresso con il dono del fuoco. Ulisse parla invece agli uomini concreti. È l’individuo con i suoi guai privati, una moglie da cui ritornare, una casa da sottrarre all’avidità altrui. È il cittadino che sa di doversi misurare con il suo prossimo ed è consapevole che, per prevalere sugli altri, l’astuzia e la retorica contano più della forza bruta. In Italia, ma non solo in Italia, la figura di Ulisse porta impresso da secoli lo stampo di Dante. È l’eroe titanico dell’“ultimo viaggio” che, per amore del sapere, per seguire «virtute e canoscenza», varca anche le colonne d’Ercole. L’Ulisse degli antichi era diverso. La curiosità, certo, non gli mancava. Ma di Circe, di Cariddi e delle Sirene avrebbe fatto volentieri a meno. L’Ulisse omerico voleva innanzitutto tornare a casa: ritrovare la moglie, il figlio, il focolare. Voleva uscire dal mondo delle favole e rientrare in quello degli uomini. Quando, secondo la fantasia di Platone nella Repubblica, gli viene offerta la chance di vivere una seconda volta, chiede per sé la vita anonima di un uomo comune. Già l’Odissea, per molti versi, è la storia di un anti-eroe. Ma siamo soprattutto noi moderni, noi figli del Novecento che non abbiamo potuto fare a meno di identificarci con l’Ulisse anti-eroico: l’Ulisse naufrago, l’Ulisse-Nessuno, protagonista di un viaggio senza meta, l’uomo la cui identità è sempre precaria, sempre in discussione.

Ulisse è l’eroe della metis, parola greca che indica un tipo di intelligenza pratica capace di trovare, di volta in volta, la soluzione concreta a problemi concreti. Ed è con questa intelligenza che l’eroe si applica al problema della guerra di Troia. Troverà la soluzione: un cavallo di legno, in cui nascondere un manipolo di uomini armati. Dopo la morte di Achille, spetterà a lui sciogliere il nodo dell’assedio infinito. Usando, più che la forza della spada, l’arma altrettanto tagliente dell’astuzia. Ulisse non aveva la prestanza fisica degli altri eroi omerici. Non era forzuto come Diomede, non svettava per altezza ed eleganza come Agamennone. Era tarchiato, massiccio. A vederlo, in mezzo agli altri, poteva apparire persino insignificante. Il vecchio Antenore, nel terzo libro dell’Iliade, ricorda di averlo ospitato una volta in casa, mentre si tentavano trattative di pace tra greci e troiani, e lo descrive così: «Restava immobile guardando in basso, con gli occhi fissi al suolo. Sembrava non sapesse che dire. L’avresti detto in preda alla collera oppure pazzo del tutto. Ma quando dal petto faceva uscire la voce profonda e diceva parole che



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.