Gli irriducibili. I giovani ribelli che sfidarono Mussolini by Mirella Serri

Gli irriducibili. I giovani ribelli che sfidarono Mussolini by Mirella Serri

autore:Mirella Serri [Serri, Mirella]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
editore: Longanesi
pubblicato: 2019-09-21T22:00:00+00:00


Già dal primo comizio Giorgio riscosse, secondo il suo solito, un gran successo e nuove adesioni. Erano dalla sua parte i più giovani e le donne che si stavano accorgendo delle umiliazioni, dei disagi e della miseria che aveva inflitto loro Mussolini. Attirate dal suo forbito eloquio, arrivavano pure le mamme che si facevano accompagnare dai loro bambini. Ad Hayange, in occasione di una delle sue prime uscite dopo il rientro in Francia, la piazza del paese era stracolma di lavoratori delle fabbriche di ferro e acciaio del dipartimento della Lorena. Vestiti a festa, come per la messa domenicale, affollavano la piazza insieme ai braccianti, ai birrocciai, ai falegnami e ai muratori con pantaloni di velluto, gilet e giacca sulle spalle. La presenza di Amendola era l’evento del gennaio 1938. «Che impeto e che energia!» fu il commento più diffuso. Amendola aveva spazzolato i capelli con un’onda all’indietro lasciando scoperta la fronte ampia e spaziosa. «Chi l’avrebbe mai detto! È così giovane!» osservò una mamma che, vedendolo arrivare, si lisciò il grembiule con le mani e si aggiustò il cerchietto che le tratteneva i bei capelli castano-dorati. C’era un equivoco. La madame e molti dei presenti erano convinti che il veemente politico fosse Di Vittorio, che però aveva quindici anni più di Giorgio. A causa della corporatura massiccia dell’oratore sulla piazza del mercato, sgomberata dai soliti banchetti di verdura e formaggi, era stata eretta una robusta pedana in legno. «Avete bisogno di scuole popolari di lingua e cultura italiana, dovete leggere i capolavori italiani da Dante a Petrarca», predicò Amendola, «dovete avere libri, ma che non vi siano estranei e lontani, bensì in versione per voi familiare e vicina.»

I suoi discorsi, a differenza di quelli dei militanti che lo avevano preceduto, non trattavano solo ed esclusivamente di scioperi e di salari ridotti al lumicino, i temi più sentiti dagli operai italiani per via degli stipendi di gran lunga inferiori a quelli dei lavoratori francesi. Giorgio spiegava l’importanza di avvicinarsi al quotidiano La voce degli italiani, che garantiva assistenza legale, si occupava dei permessi di soggiorno, della tutela contro lo sfruttamento, la discriminazione, i maltrattamenti e gli episodi di razzismo. Ma chiedeva agli emigrati di fare un passo avanti anche in nome della grande «civiltà italiana» e della cultura. Così un altro equivoco si verificò in uno dei tanti sperduti paesi del distretto della Mosella.

Gli italiani erano arrivati numerosi su birrocci stracarichi trascinati da grossi cavalli da tiro e su autocarri Citröen coperti da teloni cerati. Il compagno che lo introdusse lo presentò così: «È un vero demagogo». Amendola, mentre le raffiche di vento gli riportavano i capelli sulla fronte, lo guardò perplesso. «Volevo dire è un vero democratico», si corresse imbarazzato il giovanotto. Però solo pochi ridevano e quasi nessuno aveva capito il lapsus. «Gli emigrati parlavano un singolare italiano», nota Amendola, «un gergo italo-francese, un italiano francesizzato irto di parole ricevute dalla lingua francese. Molti erano analfabeti e stavano faticosamente imparando a leggere.» Amendola dopo i comizi si faceva



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.