Gobi, un piccolo cane con un grande cuore by Dion Leonard

Gobi, un piccolo cane con un grande cuore by Dion Leonard

autore:Dion Leonard [Leonard, Dion]
La lingua: ita
Format: epub
editore: HarperCollins Italia
pubblicato: 2018-04-19T16:00:00+00:00


PARTE QUARTA

13

Immagino che ogni australiano conosca la storia dell’ultramaratoneta Cliff Young. È un modello per tutti, non soltanto per gli atleti di endurance, e la sua vicenda è un raggio di speranza per chiunque voglia affrontare una sfida impossibile.

Mercoledì 27 aprile 1983 Cliff Young si presentò al centro commerciale Westfield, in un quartiere residenziale di Sydney. Cercava la partenza di una corsa fuori dal comune. Il tracciato conduceva a un altro centro commerciale della stessa catena a Melbourne, a più di ottocento chilometri di distanza.

La gara era considerata una delle più dure nel suo genere, e tra i partecipanti c’erano alcuni dei migliori atleti del mondo, uomini che si erano allenati per mesi per raggiungere l’apice della forma.

Cliff spiccava tra i runner: aveva sessantun anni, indossava una salopette e scarponi da lavoro e si era tolto la dentiera perché gli dava fastidio il modo in cui sbatacchiava mentre correva.

In molti pensavano che fosse uno spettatore, o un operaio della manutenzione che si era perso; invece Cliff prese il suo numero e raggiunse gli altri.

«Ehi, amico» esclamò un giornalista vedendolo alla partenza, «credi di riuscire ad arrivare in fondo?»

«Certo» rispose lui. «Sono cresciuto in una fattoria, e non potevamo permetterci né cavalli, né trattori. Se arrivava una tempesta, dovevo uscire io a radunare le pecore. Ne avevamo duemila sparse su quasi mille ettari di terreno. A volte inseguivo gli animali per due o tre giorni. Ci voleva un sacco di tempo, ma le recuperavo sempre tutte. Quindi sì, penso di poter arrivare in fondo.»

La gara cominciò e Cliff restò subito indietro. Non correva nemmeno bene; aveva un’andatura bizzarra, strascicava i piedi senza quasi alzarli da terra. Al termine del primo giorno, quando gli altri runner decisero di fermarsi a dormire, lui era in ritardo di chilometri.

I professionisti sapevano quale ritmo tenere e seguivano la medesima strategia: correre per diciotto ore al dì e riposare per sei. Così, il più veloce sarebbe arrivato al traguardo in una settimana circa.

Cliff invece aveva un piano diverso. Quando il mattino seguente i partecipanti si rimisero in marcia, restarono scioccati nello scoprire che lui non aveva dormito e aveva corso tutta la notte, sempre strascicando i piedi.

Fece la stessa cosa sia la seconda sia la terza notte. Al mattino, giungevano notizie sempre più precise di come riusciva a ridurre lo svantaggio rispetto al primo in classifica, che aveva la metà dei suoi anni.

Alla fine, Cliff superò i suoi avversari e dopo cinque giorni, quindici ore e quattro minuti tagliò il traguardo. Aveva battuto il record di quasi due intere giornate, sbaragliando gli altri cinque runner che completarono il percorso.

Con sua grande sorpresa, fu consegnato a Cliff un assegno di diecimila sterline. Lui disse di non sapere che ci fosse un premio in palio e ribadì che non aveva partecipato per i soldi. Si rifiutò di prendere anche un solo centesimo e divise la somma equamente tra gli altri cinque.

Diventò una specie di leggenda. È difficile affermare quale sia l’immagine di lui che la gente amava di



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