Goodbye Pyongyang. Cronache dell'ultimo regno eremita by Paolo Fattori

Goodbye Pyongyang. Cronache dell'ultimo regno eremita by Paolo Fattori

autore:Paolo Fattori [Fattori, Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788833541235
Google: 8s04zgEACAAJ
editore: Infilaindiana
pubblicato: 2020-04-14T22:00:00+00:00


Deriva

Riassumendo, degli dèi luminosi Lucio si sente il figlio reietto, come un lontano parente cacciato dall’Eden, per la gioia del serpente a sonagli che inganna, per questo adesso gli tocca di sfangare il suo tempo restante lottando contro le ire funeste del pelide Achille: l’Autorizzazione sembra essere ancora una meta vaga e piuttosto lontana, dal quartier generale rimandano al mittente tutti i documenti precedentemente inviati, non vanno bene difatti.

E avanti così per settimane e settimane, con l’inverno ormai assoluto padrone del mondo e Lucio Servilio, il prediletto di Venere, che per giunta deve anche incassare l’assenza forzata e imprevista dell’amato Big Boss, il quale, camminando per la via, pare sia scivolato sfracellandosi al suolo e si sia rotto di brutto un ginocchio. È caduto e si è rotto un ginocchio? Oh Santa Madonna! Ma come può essere?!

Adesso il ruolo di Liaison Officer (ad interim) è stato assegnato al Bello, un giovane aitante che viene da una famiglia di rango. Lui ha studiato quattro anni a Singapore. Lucio e il ragazzo, che è davvero una perla di buone maniere, si rintanano spesso in terrazza a fumare e consolarsi a vicenda.

– Il Direttore dell’Agenzia governativa mi ha strapazzato ben bene ieri sera!

Lucio legge negli occhi del Bello tutto il peso che sente per la responsabilità: una promozione di grado, in un certo qual modo, seppur temporanea e dovuta al ginocchio dolente del tenero Boss gambizzato.

– Prendila come una opportunità, in fondo si tratta della tua carriera, no? Avere questa responsabilità, in un momento così critico, permette di fare un’esperienza importante che ti resterà per tutta la vita, io credo.

Ma parla solo per dargli manforte, un gesto di fratellanza più che altro: Lucio intende bene la pressione a cui sono sottoposti anche loro. D’altronde, Il Bello ha bisogno di una spalla a cui poggiarsi per piangere e lui gliela concede volentieri.

Al momento attuale, invece, tutto lascia presagire il peggio. Agli inizi di febbraio, nel picco del gelo invernale, la Corea del Nord lancia il suo missile Pukguksong-2 sul mare del Giappone: il primo missile balistico di medio raggio in grado di trasportare, alla bisogna, anche una bella testata nucleare potenziata. Allegria.

Ciò provoca un’immediata reazione a catena, con in testa l’Impero furente che per bocca dell’incauto biondino, The Donald, minaccia tempeste di fuoco. Anche l’Unione Europea si ribella al triste destino e persino la Cina comincia a dar fuori di matto, dicendo in volgare che ne ha pieni i coglioni di quel compagno che sbaglia. Il Giappone intanto si sveglia un mattino e piazza le batterie contraeree per le strade di Tokyo, in via preventiva, mentre l’orso russo persiste in un letargo che somiglia al preludio di un assalto per niente felpato.

Rataplan lancia i suoi strali benevoli dallo scranno dell’Interagency, cercando di rassicurare tutte le organizzazioni presenti, ma promette battaglia serrata e vincente, a nome e per conto di tutte le nazioni del mondo. Quello che preoccupa ora è il crescente rischio “sicurezza”: Rataplan conferma che sta lavorando duro con il suo team per



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