Gorgo. In fondo alla paura by Gianfranco Bettin

Gorgo. In fondo alla paura by Gianfranco Bettin

autore:Gianfranco Bettin [Bettin, Gianfranco]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


21. Le indagini

In questo clima, tenendosi fuori dalle polemiche, gli investigatori si mettono al lavoro. A guidarli è il procuratore della Repubblica di Treviso, Antonio Fojadelli, magistrato di grande esperienza, insieme al pubblico ministero Valeria Sanzari. Sul campo agiscono con i loro uomini: il colonnello Paolo Nardone, comandante provinciale dei carabinieri, e il dottor Riccardo Tumminia, capo della squadra mobile della questura di Treviso.

Il governo di centrosinistra, intanto, invia dei rinforzi. La pressione delle amministrazioni locali, la richiesta che viene anche da esponenti della maggioranza parlamentare originari del Nordest, come il sottosegretario agli Interni Ettore Rosato, il viceministro Cesare De Piccoli o la senatrice Simonetta Rubinato, che è anche sindaco di Roncade, in provincia di Treviso, i richiami dello stesso procuratore generale del Veneto Ennio Fortuna, spingono il governo a distaccare a Treviso 45 poliziotti e 20 carabinieri. Fanno parte di una sorta di task force centrale, che da Roma può spostarsi temporaneamente in zone che abbiano bisogno di un urgente potenziamento. È evidente che la task force non potrà avere che compiti marginali. Decisiva, in questi casi, è la conoscenza profonda del territorio. Ma, oltre che ad alleggerire le forze locali da qualche compito ordinario, la task force serve a trasmettere all'opinione pubblica un messaggio d'attenzione.

La caccia alle “bestie feroci” parte dalle stanze insanguinate di via sant'Antonino. Una goccia di sangue, appartenuta a uno degli assassini, è uno dei primi indizi. È solo una goccia, ma basta per tracciare un identikit genetico, da confrontare poi con quello di eventuali sospettati.

Gli investigatori cominciano osservando ciò che, nei momenti del massacro, si muoveva nello spazio di villa Durante, e nell'aria intorno. Accerteranno in seguito i passaggi d'auto registrati dal Gps, l'occhio astrale a cui non sfugge nulla che vi sia collegato (come lo era la Bmw degli assassini).

Da subito, acquisendo i dati del traffico telefonico, si accorgono di alcune anomalie. Ci sono due diverse utenze che, presenti in zona, hanno stabilito tra loro ben nove contatti in un orario compatibile con quello del massacro, e lo hanno fatto in un modo strano.

Ogni utenza esistente, cioè ogni carta Sim (acronimo di Subscriber's Identity Module, il modulo d'identità del sottoscrittore, che è un piccolo chip incorporato in una smart card, a cui corrisponde un numero seriale), può essere applicata a diversi apparecchi cellulari, ognuno dei quali, a sua volta, è identificato da un numero di codice Imei (acronimo di International Mobile Equipment Identity: un codice alfanumerico che identifica un terminale mobile, il Mobile Equipment appunto, che può essere un telefonino o anche un modem).

Studiando il traffico telefonico passante per la zona di Gorgo nella notte del delitto, gli investigatori si accorgono che gli abbinamenti tra le Sim e le Imei che entrano in contatto si interrompono quasi subito e che una delle due Sim usava delle Imei diverse, e cioè veniva inserita in più apparecchi, mentre una stessa Imei usava Sim diverse, cioè più utenze. In pratica, qualcuno usava sia diverse carte, cioè numeri telefonici, sia diversi cellulari.

Seguendo le tracce erratiche di Sim



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