Gramsci by Angelo d'Orsi

Gramsci by Angelo d'Orsi

autore:Angelo d'Orsi [d'Orsi, Angelo]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858828106
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2017-05-02T22:00:00+00:00


Un bilancio del Partito

A Congresso archiviato, il segretario del partito stilò una ricca relazione sullo stato dell’arte, ossia sui cinque anni di vita del Pcd’I: un analitico resoconto, dal punto di vista politologico e sociologico, ma con un sottofondo storico, sempre presente in Gramsci. Quel resoconto venne steso materialmente da un compagno, Riccardo Ravagnan, redattore de “l’Unità” (nel dopoguerra senatore per il Pci), a casa Passarge, nella nuova abitazione di via Morgagni; egli racconta:

Ricordo che mi trattenni un paio di giorni con lui. Egli mi dettò il resoconto al modo che egli usava, e cioè passeggiando per la stanza e seguendo a voce alta il suo pensiero, mentre io raccoglievo le sue parole il più fedelmente che mi fosse possibile. Di tanto in tanto egli si fermava interrompendo il dettato e prendendo lo spunto da esso per una conversazione su un argomento richiamato dal dettato stesso, come era sua abitudine. Poi il lavoro riprendeva. Alla fine gli lessi il resoconto ed egli lo approvò.484

In quel testo, Gramsci si dedica ancora all’analisi sociopolitica dei contadini meridionali, e in generale del Meridione, con accenni di carattere generale, ossia nei termini del confronto/conflitto tra città e campagna. Gramsci richiama di nuovo la guerra mondiale, e l’esito procurato nei ceti rurali, nelle masse contadine, che “si sono risvegliate alla vita propria e faticosamente hanno cercato un proprio inquadramento”. Vari movimenti politici hanno rappresentato questo processo, dagli ex combattenti al Partito popolare, fino allo stesso movimento fascista, al quale è poi passata in massa la piccola borghesia meridionale. Occorre impedire, insomma, che i contadini seguano questa strada, occorre sottrarli definitivamente “all’influenza borghese agraria”. E ciò è possibile, per Gramsci, soltanto se ad assumere il compito di organizzatore della massa contadina meridionale è l’operaio industriale, rappresentato dal Partito comunista e da esso unicamente. Occorre allo scopo impegnarsi in “un’intensa opera di propaganda”. Occorre, in definitiva, impedire alla borghesia, “sconfitta nella sua zona, di concentrarsi nel Sud per fare di questa parte d’Italia la piazza d’armi della controrivoluzione”.485 Naturalmente, v’era un grave errore di valutazione: che la borghesia fosse stata sconfitta al Nord, era affermazione totalmente priva di riscontro, che faceva prevalere un ottimismo ideologico, da capo-partito, sull’analisi sociopolitica. Questo Gramsci, del resto, è quasi completamente bolscevizzato, e la sua capacità di lettura dei fenomeni sociali viene offuscata dalle lenti del “marxismo-leninismo”, a cui d’altronde fa espresso riferimento nel testo, con affermazioni di prammatica. Tutto il documento giustappone elementi di analisi e sprazzi di ideologia, e si colloca pienamente nell’alveo non soltanto ideologico, ma altresì culturale e lessicale della Terza Internazionale, e di una fase in cui la bolscevizzazione a tappe forzate sta snaturando l’organismo, e anche quando le parole d’ordine non cambiano, come quella del “Fronte unico”, se ne muta radicalmente il senso. Si comincia con l’equiparazione tra socialdemocrazia e fascismo, con il conseguente divieto ai partiti comunisti di alleanze con altre forze non comuniste. L’elemento russo sostanzialmente prende la guida del Comintern, che risente delle lotte interne al Pcr.486 Rispetto a tutto ciò Gramsci fino



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