Grand Prix by Walker Martin

autore:Walker, Martin [Walker, Martin]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

16.

Forse non poteva arrestare Sylvestre, rifletté Bruno, ma il fatto che Oudinot stesse pensando di vendergli dei terreni gli dava una scusa perfetta per passare alla chartreuse. Prima andò a pulire e sistemare casa per la cena con Martine. Mise dell’altra legna nella stufa e apparecchiò la tavola. Cosa ancora più importante, doveva decidere cosa cucinare.

Martine era nata e cresciuta da quelle parti, quindi tartufi e foie gras sarebbero stati troppo banali. E per l’occasione sua madre doveva averle preparato senz’altro una serie di piatti tradizionali. Inoltre, la fattoria produceva anatre e oche e allevava alcuni dei migliori vitelli di tutta la Francia. Era stato Fernand a insegnargli a riconoscere un buon vitello cresciuto solo col latte della madre. Prima, aveva detto, devi alzargli una palpebra e se vedi delle venuzze rosse sull’occhio vuol dire che non è più allevato sous mère. Per essere sicuri, aveva continuato, devi metterti dietro l’animale e alzargli la coda. Fernand si era piegato in avanti e aveva usato i pollici per aprire il sedere del vitello. “Guarda qui,” aveva detto. “Nemmeno una vena rossa. Così capisci che è un vitello buono.”

Bruno non voleva cucinare qualcosa di pesante, così scartò il manzo e l’agnello. Gli restava il pesce. Chiamò il suo amico Barone, un appassionato di pesca e fidato fornitore di trote fresche, e gli chiese se quel giorno aveva intenzione di andare a pescare.

“Ero in barca con Antoine stamattina, e abbiamo preso una bellissima trota giovane,” fu la risposta. “Non solo, più tardi siamo andati a quel ruscello dalle parti di Saint-Cirq e abbiamo preso tanti écrevisses da sfamare un esercito. Vuoi venire a cena da noi?”

L’idea di cucinare i deliziosi gamberi di fiume locali gli piacque. “Non posso, Barone. Stasera ho un appuntamento, ma vorrei comprartene una piccola quantità per due.”

“Chi è la fortunata? Ho saputo che ti vedi con la figlia degli Oudinot, quella che è andata a Parigi.”

“Non si possono avere segreti a Saint-Denis!” Bruno rise, scrollando la testa. “Sì, è lei. Pensavo di farle una trota ai ferri, ma ora sono più per degli écrevisses à la nage. Quando posso passare a prenderli?”

“Vieni nel pomeriggio quando vuoi. Sarò a lavorare in giardino. Te ne tengo da parte una dozzina. Cosa berrete?”

“Stavo pensando a una bottiglia di Cuvée Quercus di Pierre Desmartis.”

“Ottima scelta. E cos’altro preparerai?”

“Uno zabaione per dessert, con le uova delle mie oche. E per cominciare, ti ricordi che a una fiera gastronomica di Périgueux quel mio amico di Neuvic ci ha regalato un barattolo di caviale locale? Non l’ho ancora aperto, e ho pensato di preparare dei bliny e servirli come primo.”

“Non dimenticarti un bicchiere di vodka ghiacciata insieme al caviale. È la morte sua. E per lo zabaione potresti provare a usare il Monbazillac al posto del Marsala, è ottimo. Lo servirai da solo?”

“No, ruberò un paio di pere e ci aggiungerò anche delle more fresche. Ce ne sono ancora un sacco lungo la siepe.”

Bruno mise una bottiglia di vodka nel congelatore e si sedette al computer a cercare informazioni su Freddy.

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