Groupie by Jenny Fabian & Johnny Byrne;
autore:Jenny Fabian & Johnny Byrne; [Fabian, Jenny & Byrne;, Johnny]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Musica
ISBN: 9788862317498
editore: eDigita srl.
pubblicato: 2014-11-12T23:00:00+00:00
Capitolo quindici
Ormai non riesco quasi più a parlare. Sono completamente allâinterno della mia mente, che ha la meglio sul mio corpo. Grant deve sentirsi come me perché anche lui è un poâ che non parla. Se ne sta seduto lì con gli occhi sbarrati; ascolta la musica o forse ascolta i suoi pensieri. Sto iniziando a chiedermi se in Grant pensiero e azione coincidano, o se formuli prima nel pensiero il modo in cui comportarsi e, non sono ancora arrivata a una conclusione, che mi tira verso di lui e comincia a baciarmi. Ma sono talmente raffreddata che non riesco a respirare bene, devo tirare su col naso e respirare affannosamente dagli angoli della bocca. Ma faccio del mio meglio perché si sta bene e siamo tuttâe due lì che ci diamo dentro con le lingue quando ci accorgiamo che la porta è aperta. Mi alzo e vado a fare pipì, e quando torno e chiudo la porta trovo Grant già nel letto. E siccome ho addosso la camicia da notte non câè bisogno della solita scenetta di me che ficco i vestiti in fondo al letto e mentre vado dritta sotto le coperte con la testa annebbiata mi chiedo che succederà . Cioè, con tutte queste malattie e gli ordini del medico di astenerci in realtà dovremmo prima parlarne e sforzarci di essere ragionevoli. Ricominciamo a baciarci e poi la mano di Grant inizia a frugarmi in mezzo alle gambe e mi chiedo che cosa stia cercando di toccare lì sotto, e mi chiedo pure se si stia chiedendo se ce lâho ancora, e comunque lo prendo in mano anchâio e mi chiedo se ce lâha ancora, qualunque cosa sia. Ma nessuno dice niente e dopo un poâ è così straordinario che la smetto con le domande. Non importa chi ha che cosa, non potrei mai mandare allâaria una situazione così con una discussione ragionevole su quello che dovremmo e non dovremmo fare. Lui del resto non sembra chiedersi niente, ha la sua mano dentro di me e dopo un poâ lo facciamo e basta. Facciamo spensieratamente un poâ di tutto e siamo presissimi, quando la radio che sta appesa al muro ci cade addosso. Proprio non ce lâaspettavamo, perché siamo in unâaltra dimensione e questo rischiava di rovinare tutto. Grant mi dice che è colpa mia ed esagera come sempre mentre la rimette a posto. La radio era così precaria e storta che gli dico: «Io non riesco a dormire con questo coso sopra la testa».
«Se ti cade addosso ben ti sta», dice Grant, ed è di nuovo su di me. Sembra essere capace di accendere e spegnere il sesso a suo piacimento. Tutto diventa di nuovo perfetto. Sono sopra di lui e per la prima volta mi rimprovera mentre lo stiamo facendo. Dice: «Non troppo in fretta», e io penso che ha paura di venire troppo presto, o che gli piace così tanto che non vuole che finisca. Per cui iniziamo a fare dei movimenti così lenti che sembrano durare ore.
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